Cronaca
Giovedì 28 Novembre 2019
Treni pendolari, che disastro
Neanche uno arriva in orario
Anche ieri giornata da dimenticare. Non si salva neppure la linea da Como Lago a Cadorna
«Nessun disastro», chiosava l’altroieri il sito di Trenord. La società prova a smentire se stessa e lo fa con un discreto successo. Perché ieri è riuscita a inanellare un vero e proprio record (forse non inedito, ma comunque notevole): non far arrivare in orario neppure un treno pendolari frequentato dai comaschi.
E a essere colpiti sono stati non più e non soltanto i passeggeri in partenza e arrivo a San Giovanni, ma pure quelli che frequentano una tratta considerata solitamente puntuale: quella da Como Lago a Milano Cadorna. Ecco, ad eccezione del primo treno, quello delle 5.46, tutti gli altri convogli della mattinata sono arrivati a Milano ben oltre l’orario previsto.
È andata peggio di tutti ai passeggeri del treno partito alle 8 e 16 da Lago e arrivato a Milano con 19 minuti di ritardo. Complessivamente sono stati quattro i convogli che hanno sforato il tempo di arrivo di almeno 10 minuti.
Non è certo andata meglio - ma purtroppo non è una novità - ai pendolari in partenza da San Giovanni: diciotto treni diretti a Milano su diciotto sono arrivati in ritardo. Il record lo ha totalizzato il treno regionale 25511 delle 7.13 arrivato a Milano quaranta minuti dopo. Ben dieci treni hanno totalizzato ritardi superiori ai dieci minuti.
Poi c’è la linea Como-Molteno-Lecco, quella dei treni straordinari fantasma per la Città dei Balocchi. Domenica scorsa Trenord, dopo aver annunciato il servizio in pompa magna con tanto di conferenza stampa, si è dimenticata di informare i propri dipendenti e, così, i treni non sono mai neppure potuti partire.
A questo proposito, e prima di tornare ai ritardi di ieri, ieri il Comitato Pendolari Como-Lecco ha inviato un comunicato in cui precisa domenica «al Comitato è pervenuta una segnalazione nella quale i viaggiatori si lamentavano del fatto che i treni non ci sarebbero stati e che la motivazione della cancellazione di quelle corse fosse dovuta al fatto che mancasse il personale macchinista; questo è confermato da inequivocabili commenti - a firma di persone molto vicine all’organizzazione - che sono stati scritti su Facebook. Questa indiscrezione non è frutto della nostra fantasia. Detto questo, le persone che per la prima volta si sono avvicinate a questo servizio, dopo la “scottata” di domenica forse non le rivedremo più sul treno». Anche in considerazione del fatto che pure ieri il Como-Lecco non ha azzeccato un orario giusto con ritardi dai due ai 13 minuti.
«Nessun disastro», dunque. E per smentirsi Trenord ha collezionato ritardi a raffica anche al rientro da Milano. Il treno delle 18.39 da Porta Garibaldi - per non sbagliarsi - è stato cancellato. Tutti gli altri sono arrivati regolarmente in ritardo con il record dei 20 minuti del treno delle 18.25 da Centrale. Tutti in ritardo (anche se contenuti entro i dieci minuti) anche i convogli da Cadorna a Como Lago.
In Giappone due anni fa un ritardo di 20 secondi del Tsukuba Express ha spinto la società a commentare: «Siamo sinceramente dispiaciuti per l’inconveniente». In Italia, l’altroieri, la cancellazione di 4 treni e il quotidiano calvario dei pendolari ha spinto Trenord a scrivere: «Nessun disastro». Paese che vai...
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