Cronaca
Giovedì 13 Agosto 2015
Tuffi pericolosi, sono vietati dal 2007
L’ordinanzaEmessa dall’allora sindaco Mariani dopo i video su Youtube: salti da brivido al Moregallo e al Melgone
Il caso torna alla ribalta dopo l’incidente mortale. A caccia di emozioni forti, giù dai pontili sulla scia dei battelli
Tuffarsi dalla galleria del Moregallo è vietato. Lo dice l’ordinanza e prima di tutto lo dovrebbe suggerire il buon senso.
Eppure c’è sempre chi le regole non le rispetta mettendo a repentaglio la propria vita. L’episodio di martedì pomeriggio ha riaperto la questione, mai chiusa, dei tuffi pericolosi.
La moda continua
Nel 2007, l’allora sindaco Riccardo Mariani, aveva emesso un’ordinanza che vietava i tuffi dalla zona del Moregallo e del Melgone. Due “trampolini” molto pericolosi e di conseguenza tanto ambiti. A far scoppiare il caso allora erano stati alcuni video pubblicati su You Tube e subito diventati dei veri e propri cult, considerato che otto anni fa la tecnologia iniziava a fare passi da gigante la novità aveva subito attirato l’attenzione. Video che avevano portato all’emulazione. Ed era stata chiusa anche la vecchia galleria che permetteva di accedere ai luoghi indicati come migliori per i tuffi a tutta adrenalina. Ma non era servito a nulla visto che dopo otto anni la moda dei tuffi pericolosi prosegue.
«Mi spiace per quanto successo martedì pomeriggio, una vita è stata spezzata – dice il sindaco Ricardo Fasoli – certo è che il divieto c’è, e allo stesso tempo sono consapevole delle difficoltà: non posso mettere un vigile a controllare tutto il giorno. Verrà comunque riforzata la chiusura dell’accesso».
E se il Moregallo e il Melgone sono quotati tra chi cerca forti emozioni sprezzanti del rischio, non da meno i pontili della Navigazione. Il mese scorso i sindaco di Oliveto, Bruno Polti, è dovuto intervenire per evitare che la moda del momento si trasformasse in tragedia, con una serie di ordinanze e controlli da parte della polizia locale. A Onno e Vassena i ragazzi lanciavano dal pontile, appena partito il battello, cercando di entrare nel vortice dell’onda, col rischio di essere tagliati in due dall’elica della motonave.
Fenomeno rientrato
Ma non finisce qui. C’è pure la galleria di Grumo a Lierna, altro trampolino naturale, che negli anni passati era stata uno dei luoghi preferiti da ragazzi in cerca di emozioni forti. C’era chi si lanciava col rischio di finire sui sassi sottostanti e lasciarci la vita. L’allora sindaco Vito Zotti aveva sottoscritto un’ordinanza e dopo una serie di controlli da parte dei vigili il fenomeno era rientrato.
A Varenna invece c’era, e c’è ancora, chi si lancia dalle arcate della passeggiata a lago. Ad Abbadia, qualche anno fa, una ragazza lanciandosi dalla sommità della galleria al confine sud del paese, era finita in ospedale con il volto sfregiato dall’impatto sui sassi.
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