Cronaca
Giovedì 24 Agosto 2017
Val Bondasca: otto dispersi
Sotto la frana si cerca ancora. Video
Bilancio provvisorio per la frana del versante bregagliotto del Pizzo Cengalo. Intanto sul fronte italiano si fanno i conti col disastro ambientale e l’enorme quantità di fango e detriti finita nel Mera: il fiume è morto
Sono otto i dispersi in Val Bondasca. Erano sui sentieri del Cengalo quanto il pizzo si è scrollato di dosso il costone. Una colata di 4 milioni di metri cubi di fango e sassi, alta fino a quaranta metri e con un fronte di 500, che ha travolto tutto quello che ha trovato sulla sua strada lungo la Val Bondasca fino a Bondo. Stando a quanto emerso durante la conferenza stampa di oggi a Stampa le presunte vittime sono originarie della Svizzera, dell’Austria e della Germania. Rientrato invece l’allarme per gli altri sei escursionisti che si temeva fossero dispersi: erano in Italia e quando si sono resi conto di essere finiti nella lista delle possibili vittime si sono fatti sentire.
Il paese di Bondo fino a nuovo avviso sarà off limits, almeno fino alle 10 di oggi. Si prevedono ancora delle colate di detriti, anche per lo scioglimento del ghiaccio permanente e la presenza di acqua derivante da accumuli sotterranei, e quindi secondo le autorità è necessario mantenere elevatissimo l’allarme, anche perché c’è ancora un milione di metri cubi di roccia che potrebbe staccarsi dal Cengalo. Ora si spera che la situazione meteorologica non peggiori. Le principali preoccupazioni sono legate alla pioggia.
E intanto sul fronte Valchiavennasco si fanno i conti con le drammatiche conseguenze dell’enorme quantità di fango e detriti finita nel fiume Mera. «Il Mera - commenta Giorgio Lanzi, responsabile Unione pesca sportivi di Sondrio - è morto e il danno è tale che non sarà possibile tornare alla situazione precedente. Gli effetti sull’ecosistema saranno permanenti».
La frana vista dal drone
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