Cronaca / Como città
Martedì 23 Luglio 2013
Valbasca, stagno secco
Fuga delle rane
Lo stagno si secca e le rane scappano. I cittadini protestano. Intervento inutile
Lo stagno si secca e le rane scappano. Parliamo della “Zona Umida”, realizzata la scorsa primavera dal Parco Spina Verde all’inizio della Valbasca, in esecuzione di un progetto di 90 mila euro, ancora in fase di completamento
Terminate le piogge abbondanti dello scorso maggio, che hanno permesso al torrente Segrada di alimentare il piccolo bacino artificiale, ora rimane solo uno stagno prosciugato a cielo aperto.
Le erbacce prosperano tuttoattorno, diventando regno incontrastato delle zanzare. C’era anche un gambero di fiume, che però ha avuto vita breve.
Le rane, che si sentivano gracidare quando c’era l’acqua, hanno fatto le valigie trasferendosi nello stagno presso il Canile di Lora.
«Il violento acquazzone della scorsa settimana – spiega Antonio Iannone, del Gruppo Alpini di Albate – ha gonfiato il torrente al punto di spostare metri cubi di sabbia a ridosso della chiusa che ora è affossata e inutilizzabile, impedendo di fare affluire l’acqua nel bacino artificiale, che ora non potrebbe più essere alimentato anche se dovesse piovere».
«A parere non solo mio, ma di tutti quelli che frequentano la Valbasca – prosegue Iannone – e d’estate sono veramente tanti, è stata una spesa assolutamente inutile. Si sapeva che la portata del torrente è soggetta a lunghi periodi di secca. Prima di predisporre il progetto ed eseguire l’opera, credo si sarebbe dovuto valutare bene tutti i rischi». Secondo gli alpini sono soldi buttati.
«Con molto meno denaro– conclude infatti Iannone – noi Alpini avremmo sistemato questa zona in modo più fruibile dai tanti frequentatori della Valbasca, che è un magnifico polmone verde della città».
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