Valduce, mancano barelle
Le ambulanze restano bloccate

Attese lunghissime per affidare i pazienti al Valduce. Pronto soccorso al collasso: vertice in ospedale

Ambulanze ferme per ore fuori dal pronto soccorso del Valduce perché mancano le barelle. Da alcune settimane la situazione sembra essere al collasso nell’ospedale in centro città, con gli operatori del 118 costretti a lunghe attese prima della presa in carico del paziente. Una situazione che sarebbe legata a un problema di prolungamento dei tempi di dimissione nei reparti, secondo quanto spiegato dal Valduce, con la problematica già espressa al sistema di emergenze e urgenza territoriale. L’altra sera, infatti, si è tenuto un incontro nel quale si è parlato anche di questo argomento.

Il problema dei pronto soccorso al collasso è noto e si è manifestato soprattutto durante il periodo natalizio e con l’arrivo dell’influenza, con gli ospedali della città in evidente difficoltà, ma non è positivo avere per ore ambulanze bloccate.

La situazione peggiore si verifica in particolare al mattino, ma anche nei fine settimana, con ambulanze rimaste parcheggiate anche per cinque ore, la domenica.

Una fatto che si ripete più giorni la settimana e con uno scenario molto simile. L’ambulanza arriva al pronto soccorso del Valduce, gli operatori del 118 portano il paziente sulla barella all’ingresso dedicato alle emergenze, dove il personale ospedaliero esegue il triage: ovvero assegna il codice di gravità al paziente.

Fino a qui tutto normale, ma il passo successivo dovrebbe essere il passaggio dalla lettiga dell’ambulanza a quella del pronto soccorso, ma è proprio in questo momento che nasce il problema. In ospedale tutte le barelle sono occupate e così gli operatori non possono passare le consegne al pronto soccorso e ripartire in attesa di una nuova chiamata. Gli operatori del 118, infatti, per una questione di responsabilità non possono lasciare il paziente incustodito fino a quando non viene fisicamente passato sulla lettiga dell’ospedale. Impensabile che si lasci la barella e si torni a prenderla in un momento successivo, ad esempio, perché in caso di caduta del paziente nel passaggio da una lettiga all’altra ci sarebbero delle responsabilità. Questa lunga attesa si traduce così in ambulanze ferme all’esterno dell’ospedale, con il personale bloccato all’interno del pronto soccorso, ma soprattutto con mezzi che non possono essere impiegati sul territorio per altre emergenze sanitarie.

Una situazione che non sarebbe legata a una carenza di posti letto nel pronto soccorso, ma in altri reparti. «Capita che in alcuni giorni della settimana si verifichi un’attesa delle ambulanze - confermano dal Valduce - in particolare al mattino. Il motivo è legato alla dimissione dei pazienti nei reparti che a causa del numero elevato di persone ricoverate negli ospedali tende a tardare, con l’uscita del paziente nel primo pomeriggio e non al mattino». I letti nei reparti si liberano in ritardo causando così un blocco al sistema. La preoccupazione di molti è che con l’arrivo del caldo la situazione possa peggiorare a causa di malori legati alle elevate temperature e che potrebbe aggravare ulteriormente la situazione già difficile. «Purtroppo è una problematica che riguarda anche altre strutture sul territorio - aggiungono dal Valduce -. La volontà di risolvere la situazione c’è da parte di tutti».

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