Cronaca / Lago e valli
Martedì 09 Luglio 2013
Valsolda: «Fusioni,
siamo alla follia»
Nel mirino gli esercizi commerciali di chi è favorevole all’unificazione con Porlezza
«Boicottano i negozi dei consiglieri». Il comitato del no prende le distanze: «Non è colpa nostra»
La speranza è che la lettera anonima di minacce inviata alla vigilia della seduta consiliare sulla fusione a un consigliere di maggioranza, Fabio Venini, e all’assessore esterno Francesco Pozzi (che tra l’altro non ha diritto di voto in consiglio) sia solo una folle sortita solitaria.
L’anonimo mittente invitava i due a non avallare il progetto di fusione, pena l’amputazione di un avambraccio. «Ho sporto denuncia e i carabinieri stanno indagando - riferisce Venini - . Da qualunque parte provenga la lettera, era giusto fare una segnalazione alle forze dell’ordine, che infatti non hanno intenzione di trascurare queste vergognose minacce».
«Metodi inaccettabili»
Ma a incrementare la tensione, stando alle dichiarazioni del sindaco, Giuseppe Farina, ci sarebbero anche alcuni i tentativi di boicottare i consiglieri di maggioranza nel loro privato: «C’è chi esorta la gente a non acquistare più vernici nel colorificio di un determinato assessore o a non fare la spesa nel negozio di un altro consigliere. Stiamo rasentando la follia. Poi non possiamo stupirci se ci vengono indirizzate lettere anonime minacciose. Questi sono metodi che non possiamo accettare - prosegue Farina - e mi pare che all’interno del comitato Identità valsoldese non tutti la pensino come noi».
Il riferimento esplicito è a Joanne Maria Pini, docente di cultura musicale al Conservatorio di Milano, che nel 2010 si era reso protagonista di discutibili dichiarazioni sulla necessità di una selezione naturale come antidoto ad una “degenerazione genetica”, sostenendo la sua contrarietà all’ingresso dei bambini disabili nelle scuole e auspicando addirittura il ritorno all’uso della Rupe Tarpea.
L’interessato replicò dicendo di essere stato male interpretato, assicurando, in merito alla Rupe Tarpea, di aver fatto un semplice riferimento al mondo antico, quando i soggetti più deboli soccombevano. Il Conservatorio Giuseppe Verdi, tuttavia, ordinò un’indagine interna e il suo presidente, Arnoldo Mosca Mondadori, prese nettamente le distanze dalle dichiarazioni del professor Pini.
«Ma noi siamo pacifici»
Pini risiede da qualche tempo in Valsolda ed è tra i più accaniti sostenitori del “no” alla fusione con Porlezza. «Le sue dichiarazioni sui disabili sono terribili - commenta il sindaco Farina - e mi stupisce che il comitato abbia accettato la sua adesione». All’interno di Identità valsoldese si fa chiarezza: «Se a Valsolda c’è qualche stupido che si abbandona a minacce o prese di posizione assurde, non è certo colpa nostra - interviene l’ex sindaco Riccardo Buonvicini -. Il nostro scopo rimane quello di far sentire la voce di un paese che è contrario al progetto di fusione, ma sempre in maniera civile. Pini è un residente che condivide la nostra battaglia e, in riferimento a questa causa, ha detto finora cose corrette e condivisibili».
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