Cronaca / Como città
Lunedì 12 Gennaio 2015
Via Carso, furto su un’auto in sosta
Le volanti arrestano il ladro in fuga
Como
Un ragazzo di nazionalità albanese di 19 anni è stato arrestato dagli agenti della squadra volante della Questura.
L’arresto è il frutto di un intervento innescato pochi minuti prima delle tre dopo un furto commesso in una abitazione lungo la strada, la cui proprietaria - rientrando a tarda ora - si era ritrovata la casa sottosopra. I poliziotti sono stati rapidissimi, incrociando tre minuti più tardi tre persone che stavano risalendo lungo la strada senza accorgersi che i fari che li puntavano erano in realtà quelli di una pantera che si avvicinava rapida ma “in immersione”, senza lampeggianti né sirena attivati.
È stato un attimo: quando se ne sono accorti, i tre si sono messi a correre cercando di fuggire e saltando con impressionante agilità oltre una recinzione. I poliziotti, balzati a terra, sono riusciti a “placcare” solo uno dei sospettati mentre un altro equipaggio divorava l’asfalto cercando di aggirare le proprietà attraverso le quali erano scappati gli altri due, inghiottiti nel buio e scomparsi come fantasmi. Il giovane albanese è stato portato in questura e perquisito: con sè aveva due smartphone, un lettore multimediale, un orologio e un po’ di denaro contante, in euro e in franchi svizzeri. Benché dall’abitazione fosse di via Carso fosse sparito contante per circa 450 euro, il giovanotto non aveva nulla che potesse ricondurlo direttamente a quel colpo, e però, attivando il lettore multimediale, gli agenti riuscivano a risalire ad alcuni dati di un comasco che - guarda caso - risiedeva a pochi metri dal lugo in cui il ragazzo e i suoi amici erano stati intercettati. A quel punto è stato facile al nome e al cognome del residente, salvo scoprire, pochi minuti dopo, che smartphone e lettore multimediale erano stati rubati dalla sua auto, posteggiata poco distante e regolarmente scassinata.
Ieri mattina il giovane albanese è stato accompagnato in tribunale per essere giudicato con rito direttissimo. Il giudice ha convalidato l’arresto, ha concesso un rinvio e lo ha spedito in carcere, in attesa del prosieguo del processo.
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