Cronaca / Cantù - Mariano
Giovedì 08 Gennaio 2015
«Volevano fare una rapina al Capolinea»
Presi dai carabinieri, rumeni a processo
Cantù, il colpo venne sventato senza che i ristoratori se ne accorgessero
I presunti banditi erano già tenuti sotto controllo dai militari
Li hanno seguiti, controllati, pedinati, tenuti sotto controllo. Quindi hanno deciso di entrare in azione: rapinare la loro casa.
Per fortuna i carabinieri li tenevano sotto controllo da tempo, hanno intercettato tutte le loro conversazioni e sono intervenuti prima che mettessero a segno il loro colpo.
È iniziato ieri mattina, in Tribunale a Como, il processo a carico di due cittadini rumeni accusati di tentata rapina ai danni dei proprietari della pizzeria “Al Capolinea”. Un colpo pianificato nella primavera del 2007 e sventato grazie all’intervento dei militari, che hanno finto un controllo casuale degli aspiranti rapinatori, così da far fallire l’assalto.
Era il 19 maggio. Da mesi i carabinieri della compagnia di Susa, in Piemonte, avevano iniziato a intercettare i telefoni cellulari di un gruppetto di rumeni sospettati di aver messo a segno una rapina in una tabaccheria, in Piemonte. Nel corso dell’inchiesta i militari avevano trovato elementi utili per sospettare - tra gli altri - di un uomo di 40 anni, nato in Romania, residente a Milano e del complice di 50 anni da compiere tra pochi giorni, irreperibile ormai da tre anni, difeso - quest’ultimo - dall’avvocato comasco Davide Giudici. I due sono ora a processo, accusati della tentata rapina ai titolari della pizzeria canturina. Che, per loro fortuna, sono vittime praticamente inconsapevoli di questo piano criminale.
La Procura è però convinta che, nonostante il blitz non sia mai iniziato, i due rumeni - con tre complici che hanno già patteggiato la loro pena - sono colpevoli di tentata rapina. Perché sarebbero stati visti effettuare sopralluoghi attorno alla casa dei titolari della pizzeria, controllare i loro movimenti, pianificare il colpo, procurarsi le armi e partire alla volta del Capolinea a bordo di due auto.
Il processo, iniziato ieri, è stato aggiornato al 31 marzo prossimo. Per quando non è esclusa possa arrivare la sentenza.
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