Cronaca
Venerdì 05 Luglio 2013
«Volevo sparare solo al sindaco»
Il vigile-rambo fa retromarcia
La lista di obiettivi? Un diversivo. E i proiettili contro il vice di Laura Prati? «Si è messo tra me e lei»
«Volevo colpire solo il sindaco Laura Prati. Il vicesindaco Iametti si è trovato in mezzo. L’ho colpito perché è grande e grosso». Ma quale giudice Toni Adet Novik, giornalista de La Prealpina o Ilda Bocassini. Giuseppe Pegoraro ce l’aveva solo con il sindaco Laura Prati. O almeno, questo è quello che il “Peg” ha detto oggi davanti al sostituto procuratore Nadia Calcaterra. Secondo l’ex agente di Polizia locale il vicesindaco Iametti avrebbe avuto solo la colpa di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato. Pegoraro ce l’aveva solo con il sindaco Laura Prati. Era solo a lei che voleva farla pagare. E il “testamento” trovato in casa di Pegoraro? Quello in cui l’uomo indicava tutta una serie di obiettivi da colpire? «Tutto falso. Era solo una sorta di depistaggio psicologico, fatto apposta per creare confusione». Il nome della Bocassini fatto solo perché «in quel periodo era molto di moda». Questo sempre secondo la testimonianza fornita oggi dallo “sceriffo” di Cardano. Sarà... le indagini degli inquirenti dovranno anche cercare di stabilire a cosa credere. Se al “manifesto” trovato in casa o alla versione data dall’uomo nel corso dei vari interrogatori. Oggi l’uomo è stato ascoltato dal gip, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, e poi Pegoraro ha voluto incontrare di nuovo il pm Nadia Calcaterra per alcune precisazioni. Tra queste il “Peg” ha voluto ribadire il fatto di aver organizzato tutto da solo. Per ora l’uomo resta piantonato in carcere, guardato a vista dagli agenti per paura che la faccia finita, anche se lui ha detto più volte di non aver alcuna intenzione di suicidarsi. «Sono cristiano e cattolico». Il pm disporrà una perizia psichiatrica anche se Pegoraro continua a ripetere di essere perfettamente capace d’intendere e di volere.
Tiziano Scolari
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