Duecentoquindici licenziamenti in pochi mesi, da maggio di quest’anno, 167 annunciati ieri mattina in un incontro caldo, tra vertici e sindacati, anche per le richieste ritenute inammissibili giunte dalla multinazionale. La proposta della Glaston è stata secca, a casa in 167 su 320 dipendenti da oggi a dicembre, se si vuole una buonuscita sostanziosa, niente cassa integrazione ordinaria o straordinaria, per scelte legate alla ristrutturazione e al mercato azionario. Un Natale impensabile per i dipendenti dell’azienda di progettazione d’impianti tecnologici, principalmente legati all’ambito vetro. «Alle nove si è tenuto l’incontro in cui la Glaston ha annunciato la situazione del gruppo e formulato la richiesta di mobilità per 167 dipendenti - spiega Gianbattista Broggi di Fim Cisl Como -. Un fulmine a ciel sereno, considerando che a maggio di quest’anno già 48 dipendenti erano andati in mobilità volontaria su richiesta dell’azienda. La situazione societaria d’altra parte non fa ben sperare, si parla di un meno cinquanta per cento di ordini nel terzo trimestre e il quarto non fa prevedere nulla di meglio». Di certo però i sindacati non si aspettavano l’intransigenza sugli ammortizzatori sociali, con la richiesta di un loro non utilizzo, in cambio di una buona uscita: «In pratica ci hanno spiegato che se entro dicembre si trova l’accordo sulla mobilità di queste persone c’è una buona uscita per i lavoratori, come capitato a maggio - racconta Marco Fontana di Fiom Cgil Como -. Non c’è mai capitata una cosa simile, mi sembra una mentalità che non corrisponde a quelli che sono i canoni italiani, per discutere una mobilità si parla di un massimo 75 giorni, loro in metà tempo vogliono trovare un accordo, e partendo da posizioni intransigenti in cui non si valuta la cassa». Niente ammortizzatori sociali per i lavoratori, una scelta per i sindacati ritenuta incomprensibile: «I vertici della Glaston di Bregnano non vogliono l’utilizzo della cassa integrazione, su indicazione della casa madre finlandese - riprende Broggi della Fim -. Questo per scelte legate alla ristrutturazione e al mercato azionario. Il loro intento è mettere in mobilità 167 dipendenti per inizio anno. Per la multinazionale si parla di una pesante ristrutturazione, che coinvolge fortemente la sede italiana, si parla di dimagrire da 1200 a 800 i dipendenti a livello internazionale. Cinquanta i tagli in Finlandia, 167 in Italia e il restante in altre sedi nel mondo. L’intenzione è di demandare parte della produzione in Cina e per un’altra parte esternalizzare anche in Italia». Per la Glaston ci sarebbe persino un anno e mezzo di copertura con la cassa integrazione ordinaria certa: «Si parla della possibilità di utilizzare per trenta settimane la cassa integrazione ordinaria, poi c’è naturalmente la straordinaria - spiega Marco Fontana di Fiom Cgil Como -. Per loro queste possibilità non sono in discussione, per questo da questa mattina unitariamente, Fiom e Fim, sciopereremo bloccando l’azienda». Per i sindacati non bisognerebbe avvalersi di ditte esterne, ma continuare ad operare con personale interno: «Siamo disponibili a discutere di flessibilità, crediamo si possa trovare una soluzione per non utilizzare ditte esterna, con i dipendenti attuali. Ma la posizione loro non è questa», spiega Broggi di Fim Cisl.
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