Mutui casa, crolla la domanda
Da lunedì sospensione delle rate

Como registra il secondo peggiore calo delle domande di prestiti per l'acquisto di un'abitazione in tutta la Lombardia. La stretta imposta dalla crisi alle famiglie ha fatto scendere del 21% la corsa agli sportelli bancari per ottenere un prestito. Intanto da lunedì, 1° febbraio, si apre la possibilità di chiedere alla propria banca di sospendere la rata per un anno.

s.casiraghi

Il dato è quasi il peggiore in tutta la Lombardia. A Como la corsa ai mutui per finanziare l’acquisto della prima casa è nuovamente crollata: è il sesto trimestre consecutivo, dalla fine aprile del 2008, che le famiglie comasche non sottoscrivono più un prestito con lo stesso ritmo di fine 2008, quando agli sportelli bancari si registrava una crescita con punte fino ad un +68%. La conferma del crollo arriva dai dati di fine settembre 2009 - ultima elaborazione disponibile fatta dall’ufficio studi di Tecnocasa, sezione credito - e che rivela che anche nell’ultima parte dello scorso anno c’è stato un ulteriore calo del 21%. Il peggiore risultato solo dopo Lodi (-28%). Solo Bergamo (+7%) e Cremona (+12%) sono in netta crescita. Un mercato dei finanziamenti che a Como ha iniziato a subire una contrazione - nonostante anche in provincia si sia verificata la frenata dei prezzi delle case, intorno al -4% - già da ottobre di due anni fa, con un primo pesante -8%. I primi segni della crisi, evidentemente, che si sono fatti sentire sui portafogli delle famiglie. Segnali successivamente appesantiti dal boom della cassa integrazione, dalle difficoltà finanziarie e soprattutto dall’incertezza del futuro occupazionale, fattori che hanno evidentemente acuito questo calo sui prestiti. Così sistematicamente da ottobre 2008 al settembre 2009 il ritmo di discesa è stato costante, con un -13% di media fino a toccare a metà anno, nel giugno 2009, il peggiore crollo dei contratti sui mutui con un -45%. Il calo si è poi mantenuto su livelli inferiori a questo picco ma sempre con valori importanti, dal -12% al -21% di fine settembre. Un calo che si mantiene peggiore della media regionale, il mercato dei prestiti destinati alle famiglie in Lombardia, infatti, ha fatto segnare a fine settembre 2009 un ulteriore calo ma del 17%, inferiore a Como. E anche a Como, sottolinea il centro studi di Tecnocasa, ha evidentemente influito sull’andamento in calo, sia per volumi sia per i nuovi contratti, il ricorso massiccio ai mutui di sostituzione. Le famiglie colpite dalla crisi, l’insostenibilità della rata del mutuo per chi deve vivere con un assegno ridotto di cassa integrazione, evidentemente ha spinto alla rinegoziazione della rata e al prolungamento del debito su una scadenza più lunga. Ed è molto probabile che questo fenomeno non solo continui ma addirittura possa ulteriormente impennarsi dal prossimo mese, quando da lunedì 1° febbraio scatterà il cosiddetto «piano famiglia», l’opportunità di sospendere la rata del mutuo per un periodo massimo di dodici mesi (e fino al 31 gennaio 2011), in caso di gravi fatti come la perdita del lavoro, l’ingresso in cassa integrazione, la morte o l’invalidità permanente di un sottoscrittore che si siano verificati nel corso del biennio 2009-2010. Il piano deriva da un accordo sottoscritto fra banche (l’Abi) e le associazioni dei consumatori, una moratoria alla quale hanno già aderito quasi tutte le banche anche se l’elenco completo sarà diffuso solo a fine mese, termine ultimo per poter aderire all’iniziativa: ad oggi sono 88 le banche che hanno aderito. A queste si deve poi aggiungere la Bnl, che proprio ieri ha annunciato la propria adesione. A fare la parte del leone sono ancora le banche di Credito cooperativo, le Casse Rurali e quelle più legate al territorio. Mancano ancora le adesioni dei primi gruppi bancari italiani, anche se iniziano a fare capolino i primi istituti di dimensioni medio-grandi. Oltre a Bnl hanno aderito il gruppo Banca Sella, il gruppo Ubi Banca e la Banca Popolare di Milano. Consultando il documento pubblicato sul sito dell’Abi è possibile monitorare se le banche aderenti hanno optato per la sospensione dell’intera rata, o solo per la quota capitale: per esempio, alcune Bcc non prevedono alcun limite al valore del mutuo erogato (mentre nell’avviso comune viene citato un limite massimo di 150mila euro).

Economia

Venerdì 29 Gennaio 2010

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