Economia
Giovedì 10 Giugno 2010
La Lega contro i frontalieri
"Ci rubano posti di lavoro"
Strali del partito del ticinese Bignasca contro i lavoratori italiani. La replica: "Non ha effetto sull'andamento della disoccupazione". Buste paga dei frontalieri sempre più pesanti per il cambio euro-franco
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È stato il consigliere nazionale Meinrado Robbiani, segretario sindacale e tutt'altro che leghista, a sollevare la questione in un'interrogazione: l'aumento dei lavoratori frontalieri in seguito agli accordi bilaterali Berna-Bruxelles sulla libera circolazione dei lavoratori, osserva, è coinciso con un aumento dei residenti disoccupati. Ma il capo della Sezione lavoro del Dipartimento Federale dell'Economia, Sergio Montorfani, ha precisato che: «Dal 2004, si è constatato che l'evoluzione del numero dei frontalieri è indipendente dalla congiuntura economica e dall'evoluzione della disoccupazione» e il ministro del Lavoro ha risposto a Robbiani con le valutazioni del dirigente. Ha aggiunto, tuttavia, che se certi fenomeni osservati in Ticino dipendono anche dalla particolare struttura economica della regione, «si è notato che laddove vi sono molti lavoratori stranieri, la ricerca di un impiego dura di più».
La Lega dei Ticinesi definisce «indecente» la risposta del ministro e sottolinea che «la sostituzione dei lavoratori frontalieri con residenti in Ticino è purtroppo una realtà, logica e prevedibile conseguenza della libera circolazione». Siamo alle solite? «La Lega dei ticinesi dimentica che il 50% del prodotto della Svizzera proviene dall'estero. Un franco su due è prodotto grazie all'internazionalizzazione della Svizzera», replica Giovanni Moretti, comasco, delegato per il Ticino della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. Ma la Lega ritiene che i residenti siano in grado di farcela da soli, senza manodopera estera. «L'economia del Canton Ticino – prosegue Moretti – è sviluppata grazie al lavoro dei frontalieri e sarebbe al tracollo senza i nostri lavoratori. Uno su tre occupati in Ticino proviene dalla Lombardia, non ruba lavoro, produce ricchezza». Frontalieri con buste paga pesanti, portate di qua dal confine. «Piuttosto – conclude Moretti – bisognerebbe verificare se il livello di retribuzione dei frontalieri è sempre corretto, equiparato ai residenti o inferiore».
Maria Castelli
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