Economia / Como città
Mercoledì 04 Agosto 2010
Altro che crisi finita
La cassintegrazione + 62%
Se il lavoro manuale è in difficoltà, va peggio ad impiegati e commercianti. Per i primi l'aumento delle ore di cassa rispetto al primo semestre 2009 è del 92,33%, per i commercianti addirittura del 26mila% (partivano da numeri bassissimi per la cassa in deroga) e per gli operai del 53%.
Nel complesso l'aumento della cassa integrazione è del 62,93% nel periodo da gennaio a giugno 2009 nel confronto con i primi sei mesi del 2010. Il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto in provincia di Como da 10.072.085 ore autorizzate a 16.573.248. Il dato sicuramente allarmante riguarda però un settore in particolare, quello del commercio, l'aumento dell'utilizzo della cassa integrazione in questo caso è del 26mila%. In generale l'aumento, nell'ordine del 62,93%, vede crescere in particolare del 92,33% le ore autorizzate agli impiegati e del 53,68 % quelle degli operai. Per quanto riguarda la mobilità, a Como e provincia nei primi sette mesi del 2010, è cresciuta del 5,84% rispetto allo stesso periodo del 2009, i lavoratori licenziati sono passati da 2002 a 2119. Analizzando il dato tra i licenziati ci sono 46 frontalieri, 978 impiegati in aziende con più di 15 dipendenti e 1095 lavoratori licenziati da aziende fino a 15 dipendenti.
Come detto è il settore del commercio è quello che aumenta percentualmente di più. Cresce addirittura del 26mila% il ricorso alla cassa, passando da 2391 ore nei primi sei mesi del 2009 a 624.081 nel 2010. Segue l'artigianato: da 13.712 ore autorizzate nei primi sei mesi del 2009 a ben 1.956.711 da gennaio a giugno del 2010, con un incremento del 14.170%. Facendo un confronto tra province, Como è sotto la media lombarda per quanto riguarda la crescita della cassa integrazione (il dato medio regionale è 89,77%). Se si considera invece il numero equivalente delle ore di cassa integrazione per occupato, Como, con il 9,17%, è al quarto posto tra le province con il dato peggiore, dopo Varese, Brescia e Lecco.
«Queste percentuali – dichiara Franco Santambrogio della segreteria della Cgil di Como che ha elaborato i dati Inps - evidenziano la nuova fase di sofferenza di aziende che non hanno come prospettiva il rilancio effettivo dell'attività, o che non potranno usufruire del nuovo ciclo quinquennale di cassa integrazione ordinaria. Infatti l'altro dato preoccupante è che insieme all'aumento, nel mese di giugno, della cassa straordinaria e in deroga, nel mese di luglio aumentano ancora i licenziamenti e le mobilità».
G. Cri.
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