La "Git" riparte sui mercati
da due milioni di investimenti

La Git, l'azienda tessile di Grandate, rilancia la sua sfida al mercato internazionale del tessile, in un momento in cui il settore sta soffrendo ancora gli ultimi colpi di coda della crisi forse più pesante degli ultimi 50 anni. Ma la ristrutturazione è completata e l'azienda guidata da Marco Guarisco riparte con nuovi obiettivi di crescita.

s.casiraghi

La Git (Gestione industrie tessili) tiene rispetto alle difficoltà del mercato e reagisce con importanti investimenti nella tecnologia di stampa per migliorare la capacità produttiva dell’azienda. Una scelta in controtendenza in un momento difficile come l’attuale. «Sono rimasto di stucco nel leggere il nome di una mia azienda, la Git, compresa in una lista di imprese prossime alla chiusura proprio mentre mi trovavo in banca per discutere di un finanziamento finalizzato tra l’altro ad un ulteriore adeguamento tecnologico. Ho acquisito il 100% del capitale della società Git lo scorso dicembre, ritenendo l’investimento strategico per lo sviluppo del gruppo che dirigo - spiega Marco Guarisco della Guarisco Class -. Nonostante il progressivo acuirsi della crisi in atto, da allora ad oggi ho poi investito oltre due milioni di euro e sono intenzionato ad impegnare ulteriori risorse per stare al passo con l’evoluzione della tecnologia di stampa. Anche gli istituti di credito con i quali lavoro credono nel piano di sviluppo del gruppo e mi stanno supportando nell’attuazione del programmato piano di investimenti, i cui benefici saranno tangibili nel medio termine». Un’azienda che nel corso degli anni ha saputo leggere l’evoluzione del mercato, minimizzando così l’impatto negativo dell’attuale crisi: «Storicamente l’azienda nasce e si struttura per la stampa di tessuti per accessori - spiega Guarisco -, prevalentemente in poliestere. Negli ultimi 10 anni a questa produzione si affianca quella di tessuto per abbigliamento che ne diventa progressivamente l’attività prevalente come volumi e fatturato. Negli ultimi mesi 2008 e nei primi mesi 2009 a fronte di una sostanziale tenuta dei volumi di stampa di tessuti per abbigliamento (l’80% di volumi sul totale dell’attività), la produzione di tessuti per accessorio diminuisce fino ad un pressoché totale azzeramento. Con questo scenario - continua Guarisco - il management e la proprietà hanno avviato con celerità un piano di ristrutturazione per ridefinire il corretto rapporto fra volumi di produzione e struttura del personale. Sempre in questa ottica, quale misura temporanea, la società ha fatto ricorso allo strumento della cassa integrazione. Più in generale credo che si stia lavorando nel modo più coerente in questo momento: vivere la profonda crisi in atto come un opportunità per analizzare con la massima attenzione tutti i processi aziendali al fine di migliorarne l’efficienza. Solo così saremo pronti a creare nuovo valore. Esorto tutte le parti coinvolte (banche e sindacati, su tutti) a continuare a dare il proprio contributo, non solo alla mia azienda ma a tutto il distretto tessile comasco».

Economia

Sabato 04 Luglio 2009

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