Economia / Como città
Venerdì 26 Febbraio 2021
Burocrazia, che fatica
Per avviare un’officina
servono 86 permessi
Montagna di adempimenti per gli autoriparatori. Brambilla (Cna del Lario): «La semplificazione è una priorità per le imprese»
Per aprire un’officina di autoriparazioni sono richiesti in Italia 86 adempimenti burocratici con un costo di quasi 19 mila euro. I falegnami devono consegnare 78 documenti spendendo 19.700 euro, le gelaterie 73, i bar 71, gli acconciatori invece devono sbrigare 65 pratiche in 26 enti diversi con un onere di 17.500 euro.
Numeri che l’Osservatorio Nazionale di Cna ha voluto portare all’attenzione per chiedere con urgenza la semplificazione della burocrazia.
«L’emergenza sanitaria ha evidenziato e amplificato il peso di queste procedure alle quali quotidianamente dobbiamo adempiere, sono anni che chiediamo che vengano fatte oggetto di un grande processo di sburocratizzazione. Semplificare significherebbe per le imprese, aldilà dei ristori, un grande passo avanti nella direzione di una completa integrazione europea - afferma Ivano Brambilla segretario generale Cna Lario Brianza - Lo abbiamo appena vissuto in prima persona quando in poche settimane abbiamo seguito tutte le complicate procedure per le domande di bonus e fondi: verifiche, calcoli, documenti. Il paese non ha solo bisogno di una grande riforma fiscale ma anche di una grande riforma del proprio sistema burocratico».
Il 94% dei lavoratori italiani sono occupati in aziende come meno di 9 dipendenti: «Siamo in prima fila su questo punto, se le nostre imprese fossero svincolate da adempimenti a volte incomprensibili e anacronistici, queste risorse potrebbe essere utilizzate per incrementare il cosiddetto debito buono».
Il peso della burocrazia non si esaurisce con l’iter dell’apertura ma accompagna l’impresa per tutta la sua vita con continue certificazioni e controlli a cadenza settimanale da comunicare a più enti che non si parlano tra di loro. Gli adempimenti sono molti e si nascondono anche dietro le cose più semplici: «Prendiamo per esempio l’auto sostitutiva, bisogna chiedere l’autorizzazione in Comune per la licenza di noleggio di autoveicoli senza conducente e poi darne comunicazione agli uffici competenti dall’Agenzia delle Entrate alla Camera di Commercio – spiega Angelo Terraneo presidente Autoriparazioni e Carrozzieri Cna Lario Brianza - Lo smaltimento dei rifiuti prevede una montagna di documenti e poi una persona si reca al supermercato e trova gomme, batterie e olio per fare alcuni lavori direttamente a casa e abbandona i rifiuti ovunque. Non ha senso ed è mortificante».
Attività artigiane e grandi industrie devono sottostare alle stesse regole: «Il settore delle carrozzerie è considerato industria inquinante di prima classe. Un’impresa artigiana del settore utilizza circa 10 quintali di vernice all’anno, nelle grosse realtà ne vengono usati anche 20 quintali al giorno: possiamo avere le stesse incombenze?»
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