Camera di commercio
Galimberti presidente
Ora si tratta sulla giunta

Prossima seduta a Lecco con il voto sui sette della Giunta. Sicuro l’ingresso di Lorenzo Riva (vice), Daniele Riva e Roberto Magni

Sono trascorse da poco le 16.30 quando la Camera di commercio di Como e Lecco nasce a tutti gli effetti. Lo fa con la prima decisione del nuovo consiglio camerale: l’elezione del presidente Marco Galimberti.

Il consiglio si è insediato alle 15, come da convocazione della Regione. Il provvedimento era stato firmato dal presidente Attilio Fontana il 15 marzo, ma non era mancato qualche altro sussulto, visto che in quelle ore era anche arrivata la sentenza del Tar sui ricorsi ancora aperti, tra cui quello di Pavia. Qualche giorno di inquietudini, poi il decreto compare anche sul bollettino regionale e arriva la Pec alle associazioni per i 33 neo consiglieri. Ci si mette in moto.

Ieri si respirava l’importanza del momento, e anche un po’ di emozione dopo tanta attesa e tribolazioni. Vero è che all’inizio non c’era stato l’entusiasmo generale, soprattutto tra i lecchesi, ma ormai la vicenda – scaturita ufficialmente dal decreto ministeriale del 16 febbraio del 2018 – rischiava di far perdere pazienza e risorse. Questi mesi sono stati impiegati infatti per studiare insieme strategie, riorganizzazioni, oliare le macchine.

Per eleggere Galimberti al primo colpo, serviva una maggioranza qualificata, ovvero di due terzi e così è avvenuto. A presiedere l’assemblea all’inizio è stato chiamato Gianni Pontiggia. Accanto a lui i segretari generali comasco e lecchese, Giuliano Caramella e Rossella Pulsoni. C’erano poi il presidente del consiglio regionale Alessandro Fermi e il sottosegretario Fabrizio Turba.

Pontiggia ha invitato i consiglieri a presentarsi brevemente, per cominciare a conoscersi. Ben presto, la parte pubblica è terminata ed è partita quella privata. Marco Galimberti è stato eletto con 25 voti a favore, sei astensioni e due voti nulli. Ha tenuto il suo discorso partendo da un concetto chiave: «Si avvia un nuovo processo di grandi opportunità per i due territori che si riuniscono in una sola importante istituzione economica, dall’avvento della provincia di Lecco nel lontano 1992». E l’ha definita come un’occasione per rinnovare la visione strategica.

Molta attenzione durante il discorso del presidente, che rimarrà in carica per il quinquennio 2019-2024. Era stato designato dall’apparentamento principale (Confindustria, Confcommercio e Confartigianato delle due province) come presidente, anche in virtù della sua esperienza di vicepresidente camerale a Como. Lui - classe ’68, artigiano titolare con i fratelli della G.E.M.M. Filati srl, guidava fino a pochi mesi fa Confartigianato . Ora che la sua elezione è avvenuta, tocca alla giunta, di sette persone. Nella prossima seduta del consiglio (che si terrà a Lecco e ci vorranno almeno due settimane) il presidente proporrà la sua squadra. I consiglieri la voteranno a scrutinio segreto, indicando due preferenze. Sempre dall’accordo dell’apparentamento il vicepresidente designato è Lorenzo Riva, leader degli industriali lecchesi. In giunta è stato indicato anche Daniele Riva, presidente uscente della Camera lecchese e attuale di Confartigianato Lecco. Tra le certezze, la presenza di Roberto Magni, vicepresidente di Coldiretti Como Lecco, perché all’agricoltura spetta un seggio di diritto. Inoltre, ci deve essere una donna.

Il nuovo ente parte con 74mila imprese registrate (il 7,7% di quelle lombarde), per un totale di oltre 93.500 unità locali. Ha già messo in luce i suoi impegni: mettere a sistema e valorizzare le peculiarità di tutto il territorio favorendo le sinergie, filiere integrate, reti lunghe e aggregazioni nel nome di sviluppo e di attrattività.

Molti si è già tracciato durante prima la Giornata dell’economia lo scorso anno, poi il piano strategico illustrato quest’anno. Consci delle differenze, che possono integrarsi. Como – si è ricordato - vanta una solida tradizione e specializzazione turistica, come conta su un distretto tessile serico celebrato dalla moda in tutto il pianeta. Poi c’è il distretto brianzolo del’arredo. E Lecco significa distretto metalmeccanico, ma non solo: anche qui ad esempio il tessile è forte.

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