Cassa integrazione ed esuberi
Como la più colpita dalla crisi

E' la provincia di Como la più colpita dalla crisi fra le province di tutta la Lombardia. Boom della cassa integrazione, che per quella straordinaria, ha toccato il balzo record del 1.853%. ma l'allarme arriva anche per il mercato del lavoro: le crisi aziendali e il numero di licenziamenti, a quota oltre 1.000 unità, ha portato il tasso di disoccupazione al 3,7%

s.casiraghi

E' Como la più colpita dalla crisi in tutta la Lombardia: il ricorso alla cassa integrazione ha segnato un aumento del 439% nell’ultimo trimestre 2008, ma solo nei primi due mesi 2009, gennaio e febbraio il balzo è da record: + 198% per l’ordinaria, ma un +1.853% per la straordinaria. Complessivamente il ricorso all’integrazione salariale - che oggi coinvolge almeno un lavoratore su due - ha segnato a fine febbraio un balzo che supera il 300%, l’aumento più alto fra tutte le altre province lombarde. I toni di allarme non cambiano guardando al mercato del lavoro: Como rientra anche fra i tre peggiori aumenti dei tagli occupazionali: nei primi tre mesi del 2009 sono stati licenziati 1.050 lavoratori, tutti posti di lavoro persi. E il tasso di disoccupazione è in crescita al 3,7%. Non solo: «le imprese non vedono come imminente la ripresa e si attendono una contrazione dell’occupazione nei prossimi mesi». L’indagine sugli indici del mercato del lavoro, condotta dalla Cisl, ha anche messo in evidenza come in Lombardia, tra gennaio e febbraio 2009, sono state richiesti oltre 17 miliardi di interventi straordinari per cassa integrazione, di cui 874mila solo in provincia di Como. Il ricorso alla Cig straordinaria ha registrato un aumento del 94,8%, rispetto al 2008. L’aumento record a Como della Cig (+1.853%) ha comportato da gennaio la richiesta di 347.462 ore di cassa integrazione. Segue la provincia di Lecco, con un aumento del 298%, e Varese con il +192%. In tutta la Lombardia le ore richieste sono state oltre 4 milioni e mezzo. I settori più colpiti il metalmeccanico, il tessile, il chimico e il metallurgico. Il dato tuttavia più preoccupante è quello che riguarda le aziende con meno di 15 dipendenti, è qui per 7 aziende su 10 che si sono concentrati gli esuberi: 666 su 1.050. I restanti 384 posti saltati rientrano tra i licenziamenti collettivi, delle medie e grandi imprese. Nel 2008, in cui è scoppiata la crisi economica finanziaria, i licenziamenti, a Como sono stati 1.593 di cui 784 nelle piccole imprese. La crisi delle piccole aziende è evidente inoltre dal boom di richieste di cassa integrazione in deroga e dal rapido esaurimento dei finanziamenti della Regione Lombardia. A Como, nel 2008, sono già stati coinvolti 250 lavoratori, in due aziende. Complessivamente i lavoratori interessati dalla cassa in deroga, dall’inizio dell’anno, sono già 8.700 in tutta la regione, per 1.126 imprese, che al 10 di marzo esaurivano i finanziamenti pubblici disponibili. Prevale la richiesta per crisi aziendale. A Como e provincia, secondo l’Inps, nei primi due mesi l’incremento è stato del 198%, con 526.046 ore. Mentre nel quarto trimestre del 2008, l’aumento è stato pari al 439%, rispetto al medesimo periodo del 2007, con un monte ore complessivo di 1.121.164. Il settore manifatturiero, con esclusione del comparto dell’edilizia, è quello che ne ha fatto maggior uso. Dal 2005 al 2008 per la prima volta, il tasso di disoccupazione è tornato a crescere, registrando un aumento al 3,7%. Sebbene in Lombardia il livello sia ancora contenuto, soprattutto per il tasso di disoccupazione maschile, pari al 3,3% rispetto al 2,5% del precedente anno, va anche segnalato che ad oggi i lavoratori in cassa integrazione e iscritti nelle liste di mobilità sono considerati occupati, e quindi la situazione potenzialmente potrebbe anche peggiorare. Più coinvolti dalla crisi i giovani, che ad oggi mostrano una maggiore dinamicità nel mercato del lavoro, ma sono anche i più colpiti, per la minor tutela contrattuale. Il 33% ha infatti un contratto a tempo determinato. Mentre il 13,3% degli uomini ha un contratto part time. Pesante battuta d’arresto anche del lavoro a somministrazione: in provincia di Como il calo è stato del 36,4% passato da 2.784 missioni di avviamento al lavoro, effettua nel 2007, a 1.772 nel 2008.
Amalia B. Di Bartolo

Economia

Martedì 21 Aprile 2009

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