Chiudono le Officine Franzi
A casa 112 frontalieri

Nuovi rischi per l'occupazione lariana nel Canton Ticino, verso il fallimento l'azienda meccanica di Lugano. L'impresa, 130 anni di storia, oggi occupa un totale di 122 dipendenti, quasi tutti italiani e in arrivo da Porlezza e Alto Lario

Como - Casse in rosso e mancanza di liquidità. Il Tribunale d’Appello del Canton Ticino ha dichiarato il fallimento delle Officine Franzi di Barbengo (Lugano) - azienda attiva nel settore delle costruzioni metalliche - e così già da lunedì sono partite le lettere di licenziamento per i dipendenti, in grande maggioranza frontalieri. La quasi totalità degli addetti interni - 112 su 122 - infatti proviene dal comasco, in particolare dalla zona di Porlezza e dell’Alto Lario, in parte dal Varesotto. La chiusura della ditta elvetica era stata scongiurata a febbraio, con una richiesta di moratoria che però non ha trovato alcun riscontro. La situazione finanziaria della società già versava in condizioni precarie, e nel 2007 le perdite hanno sfiorato i 2 milioni di franchi svizzeri. Il management aveva chiesto di bloccare la procedura di fallimento in attesa di portare a compimento il processo di vendita dello stabilimento, che pure si sarebbero fatti avanti, ma il Tribunale ha detto no.
All’ufficio del curatore fallimentare cui è stato affidato il caso intanto non risulta ancora sia stata depositata alcuna offerta concreta. «Abbiamo auto un incontro proprio oggi (ieri pomeriggio ndr) - spiega Rolando Lepori, segretario regionale Uniacontinua - e ci ha esplicitamente detto che non è stata formalizzata nessuna richiesta, nessuno si è fatto avanti». Dei contatti intercorsi informalmente con la proprietà dunque finora non c’è traccia. «No coment» dai vertici aziendali. Confermata comunque l’avvio della procedura di ricorso alla dichiarazione di fallimento depositata dal tribunale d’Appello.

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