Coraggio e passione
A Como la commessa
rileva e rilancia il negozio

Katia Cavaglieri aveva perso il lavoro nel 2019 e pochi mesi dopo ha aperto un’attività sua con il brand Sandro Ferrone

Katia Cavaglieri

ha perso il lavoro nel 2019

e pochi mesi dopo

ha aperto un negozio suo

Il passaggio da dipendente a quello di titolare di un’attività non è una scelta, a maggior ragione se si pensa che questa opzione è avvenuta nell’anno del Covid, quando era tutto un susseguirsi di difficoltà e di chiusure da affrontare. Le difficoltà non hanno bloccato Katia Cavaglieri, la sua storia è emblematica.

Per otto anni la donna ha lavorato nel punto vendita Sandro Ferrone, in via Rovelli 15 nel centro storico di Como, coltivando da sempre il desiderio di aprire, in un futuro che non riusciva ancora a immaginare, il suo primo negozio di abbigliamento. Come spesso accade nella vita inizialmente è stato il destino a decidere per lei o quanto meno a metterla sulla strada che l’avrebbe portata alla realizzazione dei suoi sogni. Prima però è arrivata una doccia fredda: il licenziamento a causa della cessazione dell’attività.

«Era la fine del 2019, esattamente il 27 dicembre, quando mi è stato comunicato che avrei perso il lavoro - spiega l’imprenditrice - dopo lo shock iniziale a gennaio 2020 sono stata contattata da Sandro Ferrone in persona, che aveva il desiderio di tenere un punto vendita in città».

In pochi mesi Cavaglieri è passata dal licenziamento alla scelta di rimboccarsi le maniche e di portare avanti questa attività, che tanto le aveva dato nel corso della sua carriera professionale.

In primis la necessità di trovare un nuovo negozio, dal momento che quello precedente in via Natta non era più disponibile, e la paura che non le venisse fatto credito e di non riuscire ad ottenere un mutuo per poter aprire la propria attività: un punto vendita in franchising del marchio Sandro Ferrone.

Stiamo parlando di un marchio affermato con oltre 110 negozi in Italia e diversi punti vendita in giro per il mondo.

«Devo ammettere che tutto questo era nei miei desideri, ma non ancora nei miei progetti - spiega - appena ho avuto questa opportunità mi sono messa in contatto con Confcommercio per capire quali fossero i primi passi da intraprendere, quando ancora brancolavo nel buio».

Il coraggio e la lungimiranza di Cavaglieri sono state premiati quando il 3 ottobre 2020 ha alzato la saracinesca della sua attività.

«Tutta la mia vita è dentro quel negozio - spiega - lavoro da lunedì alla domenica a orario continuato. Posso contare sull’appoggio di mia figlia Corinne che mi aiuta come coadiuvante familiare».

Per quanto riguarda il fatturato di questo primo anno risulta difficile fare un paragone con gli anni precedenti. «Se mi chiede di fare un paragone con gli anni passati mi trova davvero in difficoltà - spiega - la clientela rispetto al solito è molto diminuita. In città si è sentita la mancanza dei turisti e soprattutto della clientela svizzera».

Superato questo primo scoglio, i sogni della neo imprenditrice non sembrano destinati a fermarsi qui. «Desideravo da sempre gestire personalmente il mio negozio. Se non avesse cessato l’attività non avrei mai avuto questa grande opportunità - spiega - Ora sogno di aprire un altro negozio, non se ne tiene mai uno solo. Potrebbe anche essere un multimarche: una nuova sfida da vivere, un nuovo capitolo della mia vita professionale».Federica Beretta

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