Coronavirus, gli eventi
Matrimoni e feste aziendali
«Tutto un comparto fermo»

Feste aziendali, matrimoni con decine di invitati, anniversari, ricorrenze speciali: il lockdown che stiamo vivendo ha cancellato tutti questi momenti della nostre giornate, mettendo anche una seria ipoteca sul futuro prossimo. Ecco perché, tra le imprese ed i professionisti che soffrono maggiormente questa situazione ci sono gli organizzatori di eventi. «Il settore – spiega Federica Ceriani, wedding & event planner con sede operativa a Cernobbio – viene poco considerato ma ha un indotto molto importante: agenzie come la nostra, infatti, muovono alberghi, ristoranti, location, fioristi, truccatori, musicisti; quella degli eventi è un’industria che genera lavoro e che in questa fase ha azzerato il proprio fatturato».

I matrimoni di aprile, maggio e anche di giugno sono stati quasi tutti rinviati a fine estate oppure direttamente al 2021. «Per coloro che si sposano da luglio in avanti – continua Ceriani – stiamo dicendo di attendere prima di prendere una decisione, perché dopo l’inizio di maggio, quando forse terminerà il lockdown così rigoroso, potremo capire se ci saranno le condizioni: certo, la maggior parte dei futuri sposi non pensa di celebrare il matrimonio con la mascherina e con gli invitati che devono stare a distanza di sicurezza. Questi eventi – prosegue – sono impensabili con le regole stringenti che sono in vigore oggi e anche con le restrizioni previste nella fase 2; non credo quindi che ci saranno eventi con nuove regole, penso piuttosto che il nostro lavoro riprenderà quando sarà superata l’emergenza».

Federica Ceriani è comunque ottimista sui tempi, tanto da avere in agenda un matrimonio in luglio, che si dovrebbe svolgere a villa Geno con una sposa proveniente dagli Stati Uniti. «Supereremo questa fase – afferma ancora la wedding planner – e a questo punto le persone avranno un grande desiderio di riunirsi, fare festa, vivere gli incontri personali. Il Covid-19 ha creato un danno enorme per chi fa il nostro lavoro, ma in futuro tornerà la voglia di organizzare eventi, forse più di prima».

Intanto il tempo a disposizione viene investito in formazione: «Stiamo facendo molto a livello di comunicazione, ma anche di aggiornamento: sto incontrando in videoconferenza molti fornitori che presentano nuove proposte, in modo da restare sul pezzo ed essere pronti quando potremo ripartire».

Peraltro, agenzie come quella della wedding planner lavorano molto sul nostro territorio grazie al turismo, ossia il settore che per primo è entrato in crisi quanto il virus è stato diagnosticato nel nostro paese. «Il danno è davvero pesante – afferma Ceriani – e per gli operatori, specialmente quelli che hanno dipendenti, sarà un vero disastro. Ho alcuni matrimoni confermati per settembre con la partecipazione di cittadini americani, ma vedremo cosa succederà nelle prossime settimane. In ogni caso – conclude – in un primo tempo prevedo una riscoperta del nostro paese da parte degli italiani ma dopo, proprio come per gli eventi, un ritorno dei turisti stranieri più forte di prima».n 
Guido Lombardi

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