Crescita del 10% per le costruzioni. Ma preoccupa il futuro

Il trend Positivi i risultati nel secondo semestre ma timori per la fine degli incentivi e l’aumento dei tassi. Molteni (Ance Como): «A breve un calo significativo»

Cresce del 10% il volume d’affari dell’edilizia lombarda, tutti gli indicatori hanno segno positivo tranne uno, la fiducia delle imprese.

I dati sul secondo trimestre 2023 sono stati elaborati da Unioncamere Lombardia, l’incremento su base annua è come dicevamo del +10,1%, in rallentamento dopo il +15,7% registrato in media nel 2022. Le nuove commesse mantengono una variazione di segno positivo (+4,3%), ma di minore entità rispetto a quanto evidenziato a fine 2022 (+7,4%). Si conferma inoltre il raffreddamento dei prezzi di vendita praticati dalle imprese con un aumento su base trimestrale pari al +4,6%, dimezzato rispetto alla crescita registrata un anno prima. Riprende vigore la crescita occupazionale con una variazione del numero di addetti tra inizio e fine trimestre che torna significativa (+1,3%).

Segnali contrastanti emergono invece dal clima di fiducia degli imprenditori del settore che si dichiarano pessimisti per quanto riguarda le ristrutturazioni, il mercato residenziale e quello delle infrastrutture, forse per i dubbi legati all’effettiva capacità della Pubblica amministrazione di realizzare le opere del Pnrr .

«I dati positivi della fotografia del secondo trimestre sono legati ai cantieri in corso, di questi la maggior parte andranno avanti per buona parte di quest’anno - afferma Francesco Molteni presidente Ance Como – Le preoccupazioni sono legate al fatto che venendo a mancare tutta la parte degli incentivi con la fine del 2023, il mercato che ha sostenuto l’edilizia negli ultimi due anni verrà a morire. In più si aggiunge la problematica, non solo del settore costruzioni, dell’aumento dei tassi di interesse che significa l’aumento dei mutui, questo comporterà un forte rallentamento nella domanda di acquisto di nuove abitazioni. Sommando i due fattori, la sensazione è che a breve avvertiremo un calo significativo rispetto all’attività registrata fino a oggi».

Spinta esaurita

A che punto sono gli incentivi? Dal 17 febbraio 2023 sono state eliminate la cessione del credito e lo sconto in fattura come modalità alternative di fruizione di tutti i bonus fiscali in edilizia. Questa possibilità resta solo per gli interventi in corso per i quali, prima del 17 febbraio, sia stato già presentato il titolo abilitativo.

Ance ha proposto due sconti: 70% per tutti e 100% per gli incapienti, soggetti con un reddito calcolato in base al quoziente familiare non superiore a 15mila euro. L’obiettivo è quello di mirare agli interventi più significativi dal punto di vista dell’efficientamento energetico e sismico, tenendo in considerazione la sostenibilità dei bilanci dello Stato.

La proposta

«Attualmente siamo in una fase di interlocuzione rispetto a una rimodulazione degli incentivi sempre che vogliano essere fatti. La proposta è quella di legare l’attività futura degli incentivi stessi ai condomini più vecchi, più energivori, e a livello fiscale applicare questa doppia percentuale con la possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura, promuovendo i mutui green, quelli garantiti dallo Stato, per andare a colmare il 30% delle spese non coperte». All’interno di un condominio l’obiettivo è dare i fondi a chi è in difficoltà economica per non bloccare l’efficientamento della struttura. «Una strada che eviterebbe che ci si fermi rispetto a un percorso che tiene conto di quello che chiede l’Europa (al momento la classe D entro il 2033 ndr) e che non può avverarsi se non si torna a una politica di incentivazione che prenda il buono dell’esperienza del 110 e analizzi anche quello che invece di buono non c’era».

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