Economia / Como città
Martedì 25 Aprile 2023
Diotti, recupero del ferro in chiave sostenibile. «Benefici concreti, emissioni ridotte»
L’azienda Diotti di Erba ha ottenuto la certificazione 14001 per le buone prassi ambientali Tra le azioni più rilevanti: rinnovo del parco mezzi e ottimizzazione del movimento merci
Il tema della sostenibilità e la prospettiva della transizione ecologica sono ormai dati acquisiti in tutti i settori. Tante aziende lo hanno già dimostrato con i fatti e l’elenco comprende la Diotti spa di Erba che per la giornata dell’ambiente, sabato scorso, ha mandato un’email a clienti e fornitori ricordando che tutti possono fare la propria parte.
L’attività
L’azienda, di base, movimenta, frammenta e porta al riciclo metalli vari, in gran parte ferro vecchio. Tra lavorazioni e logistica, non è tra le attività che possono dirsi più agevolate nella tutela dell’ecologia del pianeta. Con scelte attente e anche una certa dose di inventiva però la Diotti è riuscita a ridurre fortemente l’emissione di sostanze inquinanti e a migliorare le condizioni per chi ci lavora. Tra le curiosità, l’area dell’azienda, circa 50 mila mq, da qualche anno è stata scelta da merli e tortore per nidificare. Nelle ordinarie scelte gestionali si è orientata all’efficacia in relazione ai costi e l’anno scorso si è trovata sostanzialmente pronta anche per ottenere una certificazione ambientale, la 14001, per nulla scontata nel settore di riferimento. «Da quando si è cominciato a parlare di sostenibilità anche nel nostro settore è partito un turbinio di rinnovamenti di chi lo fa perché deve farlo. Noi trattiamo materiale ferroso, non siamo tra i più agevolati in questo campo, ma ci teniamo a dire che ci siamo impegnati nel rinnovamento e che facendo scelte funzionali per il nostro lavoro siamo arrivati ad avere un impatto ambientale davvero ridotto».
Il rinnovo del parco mezzi è stato un passaggio rilevante. «Le aziende produttrici aiutano molto, perché a loro volta sono orientate a ridurre le emissioni e a vendere prodotti che inquinano poco. Oggi tutti i camion e i ragni che spostano il materiale sono a urea, il sistema che abbatte le emissioni. Abbiamo anche un separatore di materiali a doppia alimentazione, elettrica o a combustione». Per la riduzione volumetrica del ferro di recupero, che va portato in acciaieria per il riciclo, è stato acquistato un macchinario che lo taglia meccanicamente a freddo e non è più necessario lavorare con la fiamma ossidrica.
Il portale
Un’altra iniziativa nata sul campo, la realizzazione di un portale per le prenotazioni di carico e scarico in acciaieria che evita agli autisti lunghe soste sul camion. Non capitava di rado che ci passassero la notte nell’attesa di poter consegnare, e nelle stagioni fredde il motore restava acceso per poterli scaldare. Fatto presente il disagio e lo spreco causati dalla situazione, in collaborazione con l’acciaieria è stato creato un portale dove tutti i conferenti possono programmare il giorno e l’ora d’arrivo.
«Per dare l’idea, l’anno scorso abbiamo movimentato 194 mila tonnellate di materiale. Per immaginarlo bisogna mettere vicine circa 194 mila Panda. È chiaro che una sola ora di fermo di un camion che trasporta fino a 28 tonnellate ha un impatto, e noi cerchiamo semplicemente di essere meno dannosi per l’ambiente. Siamo stati attenti a questi particolari nel tempo e ci siamo trovati a un livello tale da ottenere una certificazione non obbligatoria».
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