Fare la spesa a 0,99 centesimi
Spuntano i negozi anti-crisi

Anche gli alimentari, adesso. In vendita ormai a prezzi che non toccano un euro si trova un po' di tutto. E anche questi sono angoli per salvare il bilancio delle famiglie dall'aumento dei prezzi e dalla riduzione dei redditi.

s.casiraghi

Tutto a 99 centesimi. Anche Como si affida alla formula «zero virgola novantanove» contro la corsa dei prezzi. E sembra funzionare, almeno a guardare la folla e, a volte, anche la fila davanti all’entrata e alle vetrine di questi nuovi punti vendita, tutti all’insegna del risparmio ridotto all’osso, una delle tendenze che da oltreoceano è poi approdata sulle sponde lariane. Sull’esempio dei «99 cent store» americani e ponendosi in qualche modo sulla linea evolutiva dei «Tutto a mille lire», si cerca di esorcizzare la crisi con un low cost esagerato che fa gioire alcuni e storcere il naso ad altri. Negozi che espongono scaffali e scaffali di merci senza marca. Non solo articoli da regalo, decorazioni e candele, ma anche casalinghi e oggi addirittura anche gli alimentari. Punti vendita che, imponendo un prezzo fisso a diverse categorie di prodotti, strizzano l’occhio al cliente regalando l’illusione di non raggiungere nemmeno un’unità, l’euro appunto. Solo pochi spiccioli, insomma. E pare giustificato il timore di un peggioramento della qualità, ma valutando l’affluire della clientela, si riconosce a questa attività il pregio di potersi sostituire ai supermercati per quanto riguarda una cerchia di articoli sempre più estesa. Sulla falsa riga delle esperienze made in Usa sono state create catene con centinaia di punti vendita anche nel nostro Paese, come ad esempio la «NinetNine» di Como, una catena di franchising che trae la propria forza d’acquisto dalla possibilità di comprare direttamente dal produttore. Un vero e proprio «Cent Paradise» come emerge dal logo, il paradiso del centesimo. Due vetrine e un’insegna gialla e blu, le stesse tinte che vengono riproposte all’interno, per le pareti e le scritte. Un piccolo ambiente accogliente e solare, dalla commessa sorridente e oggetti colorati ovunque. Un vero paradiso del borsellino? A giudicare dal via vai di gente sì. «Abbiamo una clientela molto varia, non potrei delineare una precisa tipologia di acquirente, anzi in genere dipende dall’orario. Di solito siamo molto frequentati dai ragazzi nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio appena terminano le lezioni oppure nei periodi festivi quando le scuole sono chiuse», spiega indaffarato Gianfranco Ronzano, il titolare, con uno scatolone colmo di elicotteri giocattolo in mano, seguito da una signorina, una maestra d’asilo, «nel resto della giornata si passa a un target più adulto». Ci sono infatti ragazze ad annusare candele profumate, signore a scegliere tra i cosmetici e un’anziana donna ad osservare le decorazioni esposte che, tra fiori e farfalle, regalano subito un’atmosfera primaverile. Nonostante ci sia chi ritiene che la qualità, in ogni caso richiesta, sia necessariamente da porre in relazione al budget e chi confessa di ricorrere a questo tipo di shopping in base agli ambiti nei quali preferisce risparmiare, l’impressione è di trovarsi in un mercatino affollato, in cui si sgomita tra la signora pensionata e l’impiegato per trovare il miglior oggetto al miglior prezzo. Gli importi sono quasi assurdi: i detersivi costano 0,99 euro l’uno, una calcolatrice 2 euro, piccoli oggetti da collezione 1,98 al pezzo, una candela con vasetto 1,98 ciascuna, cinque cioccolatini 0,99 euro, 8 pezzi tra dolciumi vari a 0,99. Insomma con una banconota da 10 euro si può riempire il sacchetto di detergenti, di articoli di cancelleria per i figli o per l’ufficio, trovare un regalino per l’amica, rifornirsi di caramelle. E in tasca restano ancora delle monetine. Un resto che, alla luce dell’effettivo risparmio non sembra poi così misero. Difficile identificare anche quali siano le esigenze che vanno per la maggiore. «Si vende un po’ di tutto», spiega Ronzano indicando le mensole colme di cibo e quelle dedicate all’igiene della casa, «dagli alimentari ai casalinghi, agli articoli in legno». Insomma non solo massaie e ragazzine, la fascia di mercato alla ricerca del binomio qualità-convenienza è sempre più ampia e stratificata, grazie ad una filosofia commerciale semplice quanto vincente, che concede lo shopping con buona pace del portafoglio.
Gloria Folcio

Economia

Martedì 21 Aprile 2009

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