Frontalieri, il Ticino vuole nuove regole
«Un altro attacco contro gli italiani»

«Clima che desta preoccupazione, già subiamo il taglio dello stipendio»

«L’ennesima mossa politica discriminatoria nei confronti dei frontalieri».

Il Consiglio di Stato nei giorni scorsi oltre a chiedere con insistenza il diritto a poter regolare direttamente l’immigrazione in Ticino al fine di tutelare i lavoratori indigeni dalla presenza degli italiani oltreconfine - 20mila quelli che arrivano dalla provincia di Como - ha anche incaricato Michael Ambühl, professore del Politecnico federale di Zurigo, di elaborare questa di clausola di salvaguardia.

«È l’ennesima mossa politica della Lega dei Ticinesi – commenta Roberto Cattaneo, responsabile Uil frontalieri - ma credo di difficile attuazione visto che non penso sia conveniente per la Confederazione rivedere gli accordi sulla libera circolazione delle persone, perché questo potrebbe comportare anche la revisione di quelli relativi alla circolazione delle merci».

Accettare la richiesta dell’organismo di governo del Canton Ticino, insomma, potrebbe essere per Berna controproducente anche se il Consiglio di Stato non sembra disposto a fare passi indietro.

«Ovviamente usano l’esito del referendum del 2014 per trovare altro consenso nell’elettorato – aggiunge Cattaneo – ma non si può pensare che dagli accordi con l’Europa si possano avere solo vantaggi e mai svantaggi».«È un altro attacco nei confronti dei frontalieri – aggiunge Luca Fonsdituri della Cgil – Non credo che la Confederazione approverà questa richiesta, ma non posso nascondere la preoccupazione per questo accanimento nei confronti degli italiani che lavorano in Svizzera».

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