Economia / Como città
Mercoledì 11 Agosto 2021
Green pass al confine
«Sui frontalieri
il governo faccia chiarezza»
Il parlamentare Stefano Candiani sollecita un chiarimento da parte del l’esecutivo dopo i controlli al confine nei giorni scorsi
Domenica, avevamo raccontato attraverso “La Provincia” quanto accaduto al valico di Lavena Ponte Tresa ad un frontaliere, cui era stato chiesto sul versante italiano di esibire il Green pass.
Una testimonianza - con tanto di video registrato dalla dash cam della sua vettura - rimbalzata sul profilo facebook “Frontalieri Ticino - Associazione”, con un lungo corollario di commenti a corredo. Tutto questo ricordando che invece sul versante ticinese il Certificato Vaccinale (l’omologo del Green pass) è obbligatorio solo per i grandi eventi. Nelle ultime ore sull’argomento è intervenuto il senatore leghista Stefano Candiani, che in una nota ha spiegato di aver segnalato al questore di Varese e lamentato al ministero dell’Interno l’irragionevole e non dovuta richiesta di Green pass, parlando addirittura di «decine di cittadini italiani cui questa richiesta viene sottoposta per andare in Svizzera, seppure questo documento non sia necessario per recarsi oltreconfine». In realtà pare che la richiesta di Green pass sia avvenuta sul versante italiano della dogana, dunque di rientro dalla Confederazione (anche se la dinamica non è ben chiara).
Ciò non toglie - come rimarcato dal senatore Candiani - che «servono al più presto dal ministero dell’Interno direttive chiare in merito al Green pass e alle situazioni in cui può essere richiesto o meno, al fine di tutelare i frontalieri e i viaggiatori italiani, garantendo agli stessi operatori di lavorare senza commettere errori».
Già domenica avevamo rimarcato, attraverso Sergio Aureli (esperto di questioni transfrontaliere) che «al momento non risulta alcun obbligo legato al Green pass per quanto concerne il rientro in Italia dei lavoratori frontalieri. Di sicuro non c’è alcun obbligo in ingresso in Svizzera». Sergio Aureli aveva fatto notare che «in questo momento l’obbligo di Green pass riguarda peraltro per gran parte ambienti al chiuso, se si eccettuano gli spettacoli. Non vedo perciò come ad un posto di frontiera possa essere chiesto ad un lavoratore che rientra verso la propria residenza o comunque alla propria abitazione di mostrare il Green pass».
Un documento ufficiale sull’argomento esiste ed è stato redatto da Ats Insubria, che all’interno di un vademecum legato al Green pass ha messo nero su bianco il fatto che «gli obblighi legati al “Certificato Verde” non si applicano ai frontalieri in ingresso o in uscita dal territorio nazionale per comprovati motivi di lavoro o per il conseguente rientro nella propria abitazione, residenza o dimora».
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