Il Canton Ticino corre
per salvare le imprese
Altri 75 milioni di franchi

Tra i settori beneficiari ristorazione e commercio. E arriva il “lavoro ridotto”per i contratti a termine

Nella prossima seduta, convocata tra lunedì e mercoledì, il Gran Consiglio ticinese discuterà e voterà il via libera a 75 milioni di franchi di aiuti che, in una partita di giro, Berna trasferirà a Bellinzona per i cosiddetti “casi di rigore”, di cui fanno parte le imprese che da un lato a causa delle restrizioni hanno dovuto interrompere l’attività per almeno 40 giorni a partire dal 1° novembre o dall’altro hanno registrato una perdita di fatturato di almeno il 40% negli ultimi dodici mesi.

Si tratta di una boccata d’ossigeno che andrà ad interessare da inizio febbraio (con la presentazione delle domande all’insegna delle “burocrazia zero”) tra le 4 e le 5 mila imprese ticinesi. Ma non è tutto perché Berna ha annunciato una ripartizione su base cantonale di altri fondi, che porteranno il totale degli ulteriori aiuti alle imprese a 110 milioni di franchi (circa 103 milioni di euro), 25 dei quali a carico del Governo cantonale. Per accedere agli aiuti, è necessario che l’azienda sia stata costituita prima del 1° marzo dello scorso anno ed abbia registrato un fatturato superiore ai 50 mila franchi.

Anzitutto va specificato che il Governo cantonale ha messo nero su bianco l’elenco delle attività che potranno accedere agli aiuti. Tra queste figurano la ristorazione, il segmento degli eventi nonché la piccola e media distribuzione, senza dimenticare i negozi che non vendono beni di prima necessità. E qui, bisogna fare un passo indietro, tornando alle regole stabilite a monte del provvedimento da Berna. Già perché il Consiglio federale, alla luce anche delle nuove e pesanti restrizioni imposte a numerose attività sino a fine febbraio, ha deciso di alzare i tetti massimi delle richieste.

Un’azienda potrà chiedere fino al 20% della propria cifra d’affari per un massimo di 750 mila franchi, di contributo a fondo perso. Per le fideiussioni il tetto massimo resta fissato ad un milione di franchi.

Il Governo cantonale, per accelerare i tempi delle istruttorie, ha già redatto un decalogo che ha nella compilazione di un formulario on line il suo primo atto ufficiale. Compilando il formulario, un’azienda potrà sapere in tempo reale se rientra o meno tra i casi di rigore. E anche la richiesta di aiuto - dopo le valutazioni del caso - dovrà essere inoltrata in modo telematico.

Ieri, nel frattempo, Berna ha dato il via libera anche ad un altro provvedimento importante legato al mondo del lavoro e nel dettaglio al tema del lavoro ridotto, l’omologo della nostra cassa integrazione. Vista la forte richiesta di accedere a questa misure, il Governo federale ha deciso di estendere le indennità relative al lavoro ridotto anche ai dipendenti con un contratto a tempo determinato.

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