Il falegname 2.0 nasce a Cantù
Enaip, in bottega si parlerà anche inglese

Altro che dialettoLezioni pratiche nella lingua di Shakespeare dal prossimo settembre. Il direttore Ilenia Brenna guarda al futuro: «Puntiamo molto sull’internazionalizzazione»

E chissà come si potrà tradurre l’intraducibile. Anche se magari sui tanti oggetti di uso comune, comunque, le generazioni precedenti si faranno capire anche in dialetto brianzolo, come è tradizione di bottega. Ma, indicativo dei tempi che cambiano, all’Enaip, il centro di formazione professionale di via XI Febbraio, a partire dall’anno prossimo, s’intende introdurre, all’interno dei propri spazi, la cosiddetta conversation.

Come la si definisce, appunto, in inglese: un’ora in cui, chi è in cattedra, si esprimerà, di fatto, senza mai usare l’italiano. Perché, nella lingua di Shakespeare, si prenderà confidenza anche con aspetti molto pratici della quotidianità artigiana, in grado di unire progettazione e manualità.

Si pensa di introdurre le ore di conversazione in inglese, soprattutto in quei corsi in grado di dare qualcosa in più a coloro che ormai non ha più nemmeno senso definire semplicemente falegnami. Persino operatori del legno è qualifica troppo generica, per l’Enaip che ha intrapreso una serie di corsi post diploma.

LEGGETE l’ampio servizio

su LA PROVINCIA di MARTEDÌ 2 giugno 2015

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