L’acqua cambia gli equilibri globali. Fattore chiave è la buona gestione

Il convegno “Water Wars – L’acqua come fonte di vita e causa di guerra”, organizzato da Como Acqua a Villa Gallia, ha illuminato il valore della risorsa idrica per sottolineare una volta di più la necessità di una gestione efficiente

L’acqua nelle strategie di conflitto, nelle crisi umanitarie e nel cambiamento climatico. Come la luce in un prisma, ieri il convegno “Water Wars – L’acqua come fonte di vita e causa di guerra”, organizzato da Como Acqua a Villa Gallia, ha illuminato il valore della risorsa idrica per sottolineare una volta di più la necessità della sua buona gestione e rendere consapevoli dell’importanza di un utilizzo parsimonioso.

Un argomento inesauribile che intercetta per primo il tema dei diritti umani. «La buona gestione di un bene primario come l’acqua avviene nella dimensione di una comunità che si prende cura degli altri - ha sottolineato Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, che è intervenuta in apertura con un video- sono attivi percorsi di sensibilizzazione già a partire dalle scuole perché è possibile incidere in modo significativo sulla riduzione degli sprechi attraverso l’educazione agli usi quotidiani della risorsa idrica».

Dopo un lungo inverno arido, l’alluvione ha creato disorientamento circa la disponibilità o meno di acqua per tutti. Si potrebbe pensare che le recenti piogge abbiamo scongiurato il problema della siccità. «Non è così – ha spiegato Enrico Pezzoli, presidente e ad Como Acqua - abbiamo situazioni in cui piove troppo o non piove affatto, come è accaduto di recente nel nostro territorio da novembre fino a poche settimane fa. Va considerata piuttosto la distribuzione della risorsa idrica e sappiamo che il suo approvvigionamento sarà sempre più complicato perché negli ultimi 20 anni sono cambiati i modelli di riferimento».

Di fatto oggi “si naviga a vista” e nell’incertezza del futuro delle attuali variazioni climatiche l’azione più importante è quella dello stoccaggio. «Se da un lato i gestori del servizio idrico sono chiamati a realizzare le infrastrutture per contenere l’acqua quando è abbondante e assicurare l’approvvigionamento – ha aggiunto il presidente - è anche responsabilità di tutti noi cercare di utilizzare la risorsa con grande accortezza».

Per aumentare la consapevolezza sulla risorsa acqua è bene guardare oltre e considerarla anche da altri punti di vista, come ha spiegato il mediatore del convegno, Lorenzo Zacchetti, giornalista,

Si sono quindi alternati gli interventi di Maria Cristina Rulli, professoressa di Sicurezza idrica e alimentare al Politecnico di Milano, Mirko Mussetti, analista di Limes, e Sorinel Ghetau, direttore dei programmi di Oxfam Italia.

«Un miliardo e 500 mila persone non hanno accesso all’acqua – ha detto quest’ultimo – questo porta con sé un problema sanitario e quindi mette in discussione la tutela dei diritti fondamentali». Nel mondo oltre il 70% dell’acqua è utilizzata in agricoltura per la produzione di cibo «quindi le nostre scelte alimentari condizionano gli utilizzi dell’acqua – ha spiegato Maria Cristina Rulli – per questo è necessario cercare percorsi virtuosi per il cambiamento delle nostre abitudini in una direzione più sostenibile. La dieta ha un ruolo importante per l’ambiente e un apporto da proteine non animali può incidere in modo notevole».

Infine i conflitti per acqua che, in alcuni casi, sono esacerbati dagli stress ambientali che ne riducono la disponibilità descritti da Mirko Mussetti hanno consentito di leggere anche la guerra in Ucraina da un diverso punto di vista.

Per contribuire alla raccolta fondi destinata a sostenere il progetto di Oxfam Italia “Dona acqua, salva una vita”: oxfamitalia.org/como-acqua.

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