L’albergatore Peroni: «Colleghi del turismo, non si deve esagerare con il rincaro dei prezzi»

Paolo Peroni, proprietario con la famiglia dell’Hotel Argegno e della Locanda Sant’Anna (e consigliere dell’Associazione albergatori di Confcommercio): «L’aumento dei costi è oggettivo, ma tutto va fatto con misura»

Di sicuro quello dei rincari delle materie prime, dei costi energetici e - come ultimo anello - dell’aumento dei prezzi (ai clienti) è un tema che terrà banco anche nella nuova stagione turistica. E in questo dibattito, alimentato anche dai social e da siti web di recensioni (“Tripadvisor” per citarne uno), si innesta la testimonianza di un albergatore e ristoratore argegnino con 40 anni d’esperienza, Paolo Peroni, proprietario con la famiglia dell’Hotel Argegno e della Locanda Sant’Anna (e consigliere dell’Associazione albergatori di Confcommercio), entrambi nella duplice veste di albergo e ristorante.

Che idea si è fatto di questo caro prezzi e soprattutto qual è la vostra politica aziendale?

Riprendo un vecchio, ma sempre attuale adagio popolare e cioè che il passo va fatto secondo la gamba. Un aumento per la prossima stagione l’abbiamo previsto. Per le camere siamo nell’ordine di un 5-7% in più, con la speranza di utilizzare sino alla primavera in maniera limitata i riscaldamenti e così gli impianti di condizionamento nei mesi estivi. I costi delle materie prime sono aumentati. Ma certo non bisogna esagerare poi coi rincari. E lo dico anche in virtù della decisione della nostra famiglia presa in tempi non sospetti.

Quale?

Quella di tener aperto tutto l’anno sicuramente in ottica turistica e mi riferisco a quel concetto di destagionalizzazione che ora pare essere tornato di prepotente attualità. L’apertura “dodici mesi” implica che accanto ai turisti vengano da noi anche numerosi residenti e abitanti di questo territorio (e non solo), con molti dei quali il rapporto è familiare. Anche per questo serve comunque la logica del “passo secondo la gamba”. Non bisogna esagerare, insomma. Lo dico senza sfumature polemiche.

C’è attenzione verso i prezzi?

Com’è normale che sia. Anche se per le camere booking rappresenta un “libro aperto”. Chi viene da noi - cito il nostro esempio - ha già tutte le informazioni del caso. Ed anche al ristorante tutti i prezzi sono esposti. Difficile che da noi i turisti facciano un pranzo dall’antipasto al dolce. Di solito la scelta cade su un piatto con un bicchiere di vino. Spesso si tratta di una sosta prima di proseguire il viaggio. A proposito di viaggio.

Si riferisce ai rincari della benzina?

Che a cascata rischiano di ripercuotersi su tutta l’economia. Ho letto oggi di due giorni di sciopero programmati dai distributori di carburante. Sicuramente è ripreso un dibattito - in questo caso sui rincari dei prezzi del carburante - che il taglio delle accise aveva messo nel dimenticatoio. Vedremo cosa accadrà. Rincari del carburante e rincari energetici qualche elemento di preoccupazione lo creano e non solo ai diretti interessati. Fortunatamente - mi sia concessa la battuta - ho optato per l’auto elettrica.

Quali sono le previsioni per la stagione turistica 2023?

Ottime. Rimarcando un dato e cioè che lo scorso anno abbiamo avuto ospiti di 90 nazionalità diverse. Mai successo nulla di simile. Un dato che rimarca anche l’eccezionalità della stagione turistica 2022, in cui i risultati del 2019 sono stati superati di slancio. Le sensazioni sono ottime. Da metà marzo in poi le caselle si stanno riempiendo abbastanza rapidamente. Spero che il territorio risolva i problemi emersi la scorsa estate.

Si riferisce ai trasporti?

Sì il tema dei trasporti ed in generale dei servizi va affrontato in tempi celeri. L’immagine turistica contempla anche servizi efficienti, la possibilità di avere un taxi disponibile, di poter usufruire di un aliscafo o di un bus di Asf. La speranza è che tutte le parti in causa si siedano attorno ad un tavolo per valutare i miglioramenti da apportare ad un sistema molto sollecitato lo scorso anno.

E poi, in ottica 2023, c’è anche il tema del personale.

La scelta di tenere le attività aperte dodici mesi ci ha messo al riparo da situazioni note di ricerca continua di personale. La nostra peraltro è un’attività prevalentemente a gestione familiare. Il personale che abbiamo ce lo teniamo stretto. Certo, alla luce dei numeri del 2022, serviranno un cuoco ed un cameriere in più.

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