«Le cameriere ai piani sono fondamentali. Bisogna valorizzarle»

Turismo Rita Statella è una professionista top nel settore dell’housekeeping per gli alberghi di lusso. «Sul lago di Como manca il personale, va formato e pagato meglio»

«C’è grande carenza di personale qualificato da inserire negli hotel. Non è solo un problema di qualità: manca anche in quantità. Credo che sia assolutamente necessario puntare molto sulla formazione per le cameriere ai piani. E su adeguati stipendi». A porre il tema, dalle rive del lago di Como, Rita Statella, 45 anni, di Bregnano, laureata allo Iulm di Milano in scienze turistiche, professionista da quattordici anni nel mondo dell’ospitalità di lusso come director of housekeeping and landry, con specializzazione nei preopening di residenze di lusso.

«Sono la governante che lo scorso anno ha curato la delicata fase di pre-apertura ed apertura di Villa Cagni Troubezkoy a Blevio, dove sono stata capo governante fino a gennaio 2022. Da marzo 2022 ho curato e mi sono dedicata all’ambizioso e delicato progetto di preopening ed opening di Villa Passalacqua a Moltrasio, collaborazione che si è recentemente conclusa nel passare il testimone ad un collega per la successiva fase. Collaboro inoltre con albergatori, per i quali curo alcune fasi di riqualificazione dell’hotel, e sono stata docente presso Cometa al Minimaster di Housekeeping 2022 - dice - Dobbiamo concentrarci sui punti di debolezza del mercato per capire quali punti di forza possiamo e dobbiamo valorizzare noi professionisti dell’ospitalità. Il mondo delle governanti, per come lo intendo io, e del saper accogliere, mi sta molto a cuore. Sono disposta io stessa a occuparmi di nuovo con delle lezioni. Ma bisogna fare qualcosa».

«La mia volontà è di dare una spinta positiva a queste figure professionali, molto ricercate, a cui bisogna dare valore - continua - Deve essere un lavoro più appetibile. La signora che fa le camere non deve essere trattata come l’ultima ruota del carro. Sono persone che danno tanto, e vanno motivate tantissimo anche da noi manager. I parametri del contratto di categoria, oggi, non sono assolutamente in linea con il lavoro che svolgono le cameriere ai piani. Ci sono figure qualificate a cui vengono proposti, senza valutare il merito, contratti di turismo al quinto livello. Il mercato è saturo di questa situazione. Le cameriere ai piani hanno imparato a unirsi a molto. E quando loro vanno “in rivolta”, l’hotel trema. Lì sì che c’è da preoccuparsi. Ma non bisogna arrivare a questo. Bisogna rivedere gli stipendi: anche per questo non si trova personale. E in una realtà come Como, le voci girano: tutti gli hotel stanno avendo questo problema. E così, in questo periodo di punta, vanno a prendere manodopera non qualificata».

Le lingue

Il momento è delicato. «Servono governanti di alto livello, serve una conoscenza obbligatoria almeno dell’inglese base - aggiunge - Bisogna dare valore alle figure di cameriere ai piani e governanti: il loro ruolo è strategico. Gli hotel vendono le camere, ma senza personale adeguato è davvero un problema. Como e il lago non possono permettersi di avere un reparto che, a livello concettuale, ingiustamente, viene trattato come il fanalino di coda nella ricettività. Serve una spinta in avanti».

«Serve anche una supervisione esterna agli hotel per garantire ancora di più la qualità di questo lavoro - aggiunge - Nella bassa stagione, si lavora bene, le risorse qualificate esistono anche, ma poi, a luglio e agosto, questo personale non si trova. Non ci si può improvvisare cameriera ai piani. Ci sono orari da rispettare. Nuovi check-in per cui le camere devono essere pronte. E, appunto, servirebbero più persone di quelle attualmente impegnate».

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