Economia / Como città
Sabato 03 Febbraio 2018
Lia, che pasticcio
Nessuna chiarezza
per gli artigiani
Il Tribunale amministrativo la cancella, la direttrice della vigilanza smentisce il presidente. «Stanno superando noi italiani in tema di complessità»
Alla fine il chiarimento ufficiale sull’albo antipadroncini arriva sul sito. Ma restano le ombre. «Manderemo le decisioni prese sulle richieste di iscrizione, senza corredarle di fattura – spiega la Commissione di vigilanza – Le imprese hanno la possibilità di chiederla e poi pagare». Possibilità, non dovere. E la Como imprenditoriale che si è tanto battuta contro la Lia, scuote la testa. Troppa confusione, l’unica via è toglierla.
Nelle scorse settimane, la Lia aveva trovato sulla propria strada il verdetto del Tram, il Tribunale amministrativo cantonale, che accoglieva il ricorso di una ditta. E il Consiglio di Stato – in attesa di un’altra sentenza sulla Commissione libera concorrenza – ha chiesto alla Commissione di vigilanza di sospendere la Lia. La risposta è stata: no grazie. Ma poi alla radio svizzera Rsi il presidente della stessa vigilanza Renzo Ambrosetti aveva detto che – ferma restando la normativa – il versamento per l’iscrizione delle imprese era sospeso.
Sul sito internet della Lia però a lungo in homepage aveva dominato l’informativa generale sul rinnovo dell’iscrizione, che scade a fine marzo. Iscrizione imprescindibile per poter lavorare nel cantone.
Dal 31 gennaio, invece, è uscito appunto il tentativo di chiarimento. Punto primo: si dice che la legge sulle imprese artigianali è in vigore ancora. «La recente sentenza del Tram lo scorso novembre ha statuito esclusivamente su un caso particolare riferito unicamente alla ricorrente. La separazione dei poteri impedisce d’altronde all’autorità giudiziaria di modificare la legge, promulgata dal legislativo, che è dunque invariata. Ogni eventuale modifica futura - decisa dal legislativo cantonale e derivante da sentenze Tram - sarà prontamente applicata dal momento della sua effettiva adozione».
Sì, ma il versamento? «Per quanto concerne l’iscrizione o il rinnovo dell’iscrizione all’Albo per il 2018, le procedure sono indicate nelle apposite sezioni del presente sito - si afferma - Conformemente alla richiesta del Consiglio di Stato non saranno tuttavia inviate comunicazioni dirette alle singole imprese volte a sollecitare il rinnovo dell’iscrizione o l’incasso delle tasse».
Chiediamo così un chiarimento di interpretazione alla direttrice Cristina Bordoli Poggi. E lei ribadisce: «Anche le pagine dell’iscrizione e del rinnovo sono attive, in quanto la legge è in vigore (invariata) ed esplica i suoi effetti. Le decisioni relative alle domande di iscrizione saranno emesse, tuttavia non immediatamente corredate da fattura, come è stato prassi usuale sinora. Le imprese hanno la possibilità di richiedere la fattura alla nostra segreteria e procedere al versamento della tassa».
E aggiunge: «Questa spiegazione sarà inserita nelle decisioni inviate, in modo che gli imprenditori abbiano tutti gli elementi oggettivi per decidere come vogliono procedere per la loro impresa».
«Non si può lavorare in queste condizioni – rileva il presidente di Confartigianato Como Marco Galimberti – Ci vuole chiarezza». E osserva tristemente Enrico Lironi, presidente di sviluppo Como - Comonext: «Hanno superato noi italiani in tema di complessità normativa».
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