L’ora legale a Como
Si risparmia energia
pari a 78 giorni

Un po’ di sonno in meno, ma tanti vantaggi. Benefici economici consistenti anche per le famiglie. Aprile e ottobre i mesi che fanno guadagnare di più

È’ tornata l’ora legale: non solo un’ora di sonno in meno tra sabato e domenica, ma anche – soprattutto – risparmi consistenti in termini di energia elettrica.

Alle 2 di domenica notte, dunque, anche gli orologi dei lecchesi hanno fatto un balzo avanti di sessanta minuti, che richiederanno ai soggetti più sensibili qualche giorno di assestamento. Da qui a ottobre, però, questa misura permetterà di ridurre i consumi di ben 580 milioni di kilowattora, che in soldoni corrispondono a oltre 94,5 milioni di euro, secondo quanto rilevato da Terna, il gestore della rete elettrica nazionale.

In provincia di Como, questa mole di kwh risponde alle esigenze del territorio per 78 giorni; meno rispetto a Lecco (99) ma più di buone parte delle altre province lombarde (Monza e Brianza 51, Bergamo 27, Brescia 18, Milano 13 giorni). Picco, invece, per Sondrio, i cui giorni relativi sono invece 218.

Naturalmente, il ritorno all’ora legale comporterà benefici in termini economici anche per le singole famiglie, considerato il fatto che «un kilowattora costa in media al cliente finale circa 16,32 centesimi di euro al netto delle imposte», come evidenziato da Terna. Nel periodo primavera-estate, il mese che secondo le stime dell’ente gestore farà segnare il risparmio più consistente sarà aprile, con 149 milioni di kilowattora (pari al 26% del totale). Questo risultato si spiega nel fatto che questo mese ha giornate più corte in termini di luce naturale, rispetto agli altri dell’intero periodo. «Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento».

Nei mesi estivi, da giugno ad agosto, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, «l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità. Va inoltre ricordato che la maggiore richiesta di energia elettrica nei mesi estivi più caldi è dovuta all’utilizzo dei condizionatori d’aria, ed è quindi indipendente dall’ora legale, poiché legata esclusivamente a fattori climatici e di temperatura e non al maggior numero di ore di luce naturale».

In autunno, invece, è proprio ottobre (quando si tornerà all’ora solare tra sabato 29 e domenica 30) a guadagnare il primato. Dalla homepage del sito Terna (www.terna.it) è visibile la “curva di carico”, che rappresenta l’andamento del consumo.

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