Lusso e ristrutturazioni

«Ma all’edilizia serve di più»

Inchiesta tra gli imprenditori dopo l’assemblea dell’Ance. Con una certezza: «Importante è ancora la passione»

Como

Il giorno dopo l’assemblea dell’Ance arrivano le reazioni degli imprenditori.

Raccolgono l’invito del presidente Luca Guffanti a «non lamentarsi contro istituzioni e banche» e a fare la loro parte per la ripresa. Ma spiegano che non possono farcela, come Como non può farcela senza edilizia. Lusso e ristrutturazioni aiutano, ma non basta ancora.

Li preoccupa il crollo delle compravendite e pensano che non saranno i ricchi stranieri di Russia, Cina, Gran Bretagna, Olanda, che pure comprano sul lago, a salvare l’edilizia comasca.

Ma va un po’ meglio per i costruttori molto vicini alla Svizzera: «Noi abbiamo lavoro per tutto il 2013 - dice Mansueto Butti, della Edilbutti di Porlezza, cinque lavoratori compresi i tre soci per l’azienda fondata 50 anni fa da suo padre - e stiamo programmando il 2014. Siamo vicini alla Svizzera dove i lavoratori italiani prendono begli stipendi e quindi possono comprar casa. Il punto è tutto lì: la domanda c’è ma le famiglie non hanno mezzi e non saranno le compravendite dei super ricchi a compensare le nostre perdite. Ci interessa costruire e vendere appartamenti, case normali».

E dice Aldo Mazzocchi della Tolda srl di Cernobbio premiato dall’Ance per i suoi 70 anni: «A salvare nelle difficoltà è la passione» che per lui significa «vedere la creatura che nasce».

L’INCHIESTA COMPLETA SUL GIORNALE DI OGGI

© RIPRODUZIONE RISERVATA