«Padroncini e frontalieri
Siamo preoccupati, non ostili»

Il consigliere di Stato Claudio Zali spiega le misure che il Ticino sta valutando

Il Consiglio di Stato lancia un pacchetto di 60 misure in Ticino Tra cui un potenziamento dei controlli, ad esempio nei confronti dei lavoratori stranieri indipendenti.

I media svizzeri hanno dato ampio risalto ai provvedimenti: «Ma non esiste ostilità verso i frontalieri - afferma Claudio Zali, neo consigliere di Stato (Lega) e ministro del Territorio - Ci sono nervosismo, preoccupazione, questo è vero, per i problemi che si creano. Ma siamo pronti a collaborare. Ciò che vorremmo, certo, è la reciprocità».

Ha 52 anni, Zali, prima è stato giudice ed è subentrato a Michele Barra. La sua analisi prende il via dai punti in comune con Como e l’Insubria in generale, non dalle differenze: «Perché noi abbiamo a Nord la barriera delle Alpi, ma voi siete il nostro sbocco naturale, di affinità geografiche e culturali».

Sui frontalieri: «

Ormai siamo a quasi 60mila e, ribadisco, non c’è ostilità verso lo straniero. Certo, questa cifra continua a crescere e ci si chiede fino a dove si possa arrivare. Io non ho risposte... Ci sono due ordini di problemi. Da una parte è cambiato il frontalierato.

vi si fa ricorso anche in nuovi settori, al di fuori di industria ed edilizia. E ho potuto constatare, anche da testimonianze dirette, che ci sono ticinesi che sono stati sostituiti dal datore di lavoro».

Ma la preoccupazione maggiore riguarda «le distorsioni che si creano con i padroncini».

l’intervista completa sul giornale

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