Ponte Lambro, stop alla cartiera
Adesso rischiano 22 lavoratori
La società Bormio SpA ha deciso di interrompere la produzione. I sindacati: «Chiediamo di collocare i dipendenti in altre realtà del gruppo»
Il gruppo Bormio SpA ha deciso di interrompere la produzione della storica cartiera di via Fiume. La decisione è stata comunicata al sindacati, a rischio c’è il posto di lavoro per 22 dipendenti: «Fino alla fine di gennaio verranno pagati gli stipendi - spiega Mimma Agnusdei, segretaria della Slc Cgil - poi incontreremo nuovamente la proprietà. La nostra richiesta è di ricollocare i lavoratori in altre aziende del gruppo».
I dipendenti della cartiera sono in cassa integrazione a zero ore dallo scorso mese di agosto. All’inizio sembrava che l’azienda potesse riaprire prima di fine anno dopo aver risolto alcuni problemi legati alla qualità del prodotto finito e ai forti odori lamentati per anni dai residenti della zona, ma la situazione è risultata più grave del previsto.
«La proprietà - spiega Agnusdei - contava di installare un depuratore per migliorare la qualità del prodotto. A quanto pare, però, resterebbero i problemi di odore e in più si aggiungerebbero criticità legate all’eccessivo rumore: ecco perché hanno rinunciato all’investimento».
Insomma, secondo la Bormio Spa la cartiera non ha futuro e va chiusa; a questo punto la vera emergenza è rappresentata dal futuro dei dipendenti. «Un nuovo incontro è fissato per la fine di gennaio, il mese prossimo verranno comunque pagati gli stipendi sotto forma di permessi retribuiti. Abbiamo chiesto tempo proprio perché speriamo che si possa trovare una soluzione in queste settimane: i dipendenti potrebbero essere ricollocati in altre aziende di proprietà del gruppo, ma vorremmo anche capire se non sia possibile immaginare una vendita della cartiera». In quel caso sarebbe più facile salvare il posto di lavoro dei dipendenti, alcuni dei quali lavorano alla cartiera da molti anni e sono a tutti gli effetti maestranze esperte.
La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno anche in municipio: «Ovviamente - commenta il sindaco Ettore Pelucchi - la mia prima preoccupazione è legata a lavoratori e alle loro famiglie, come amministrazione comunale faremo il possibile per favorire un punto di incontro tra proprietà e sindacati». La cartiera è attiva in paese dagli anni Cinquanta.
«È un’attività molto nota a Ponte Lambro - continua - e ricordo che qualche anno fa vennero effettuati degli investimenti per migliorare il processo di depurazione e limitare gli odori». Probabilmente quegli sforzi non sono stati sufficienti per garantire anche la massima qualità del prodotto. «Seguiremo con attenzione i futuri tavoli di trattativa», conclude Pelucchi.
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