Riapre il turismo a Como
«Ripartenza graduale
ma pensiamo positivo»

Il Gruppo LarioHotels da oggi in attività con il ristorante del Terminus, dal 12 giugno Villa Flori. Zucchi, general manager: «Rigore sulla sicurezza»

«La quarantena è servita per attrezzarci e formare il personale in modo da rendere vincente il nostro stile di accoglienza anche in termini di sicurezza». Così la general manager Cristina Zucchi annuncia l’apertura scaglionata delle strutture di LarioHotels, gruppo guidato da Bianca e Luigi Passera, rispettivamente presidente e amministratore delegato. Una decisione attesa, un segnale importante per tutto il settore che, dopo anni di crescita a due cifre, si trova ora a fare i conti con una situazione drammatica provocata in particolare dalla chiusura delle frontiere.

Il piano

Lario Hotels non si arrende e ha messo a punto un piano di riapertura progressiva, in sicurezza. Nei due alberghi situati nel centro città si inizia con la ristorazione. Oggi riapre il Bar delle Terme, ristorante con terrazza e giardino situato all’interno del Terminus. Si potranno gustare aperitivi, pranzi e cene. Mercoledì 3 giugno è pronto ad accogliere di nuovo il pubblico il Posta Bristot, con uno spazio nuovo e più ampio sulla Piazza Volta , un plus non indifferente in questo particolare momento.

Il 12 giugno spalancherà le porte l’hotel Villa Flori, a pieno regime sia nella parte ristorazione sia in quella alberghiera. «Anche in questo caso- spiega Cristina Zucchi - puntiamo molto sull’open air. Gli ospiti hanno a disposizione le nostre belle sale per la colazione o la terrazza a lago dove si potrà anche pranzare o cenare ed ovviamente le camere tutte con terrazza panoramica».

In attesa dell’arrivo del turismo estero, le location del Gruppo puntano ad offrire piacevoli experience , con prodotti km 0 o di provenienza italiana, alla clientela di prossimità: comasca, milanese, del Canton Ticino.

L’obiettivo

L’unico modo per salvare una stagione compromessa dalla cancellazione di moltissimi eventi privati ed aziendali, oltre che dall’atteso forte calo delle presenze straniere.

Un contesto di grande complessità che impone un approccio speciale. «Siamo consapevoli che il 2020 sarà molto diverso per il turismo lariano - evidenzia la manager - Anche quando riapriranno le frontiere e finirà il lockdown delle rotte, la ripresa non sarà immediata. Però siamo positivi perché ogni giorno arrivano segnali incoraggianti dai clienti consolidati che non vedono l’ora di tornare a trovarci. Del resto, dopo tanti mesi di confinamento in casa, il lago di Como offre molte possibilità di godere una vacanza all’aria aperta, tra gite in motoscafo, passeggiate a piedi o in bicicletta, viste ai grandi giardini».

Cristina Zucchi tiene poi a sottolineare che tutte le strutture della catena LarioHotels hanno applicato i protocolli governativi con estrema professionalità per garantire ai turisti massima sicurezza.

«Già prima della pandemia il personale doveva rispettare tutta una serie di misure riguardanti la pulizia delle camere e delle aree comuni. Non abbiamo fatto altro che aggiungere altri accorgimenti. A ogni ospite ad esempio verrà consegnato un kit di cortesia contenente una mascherina monouso ed un flaconcino con gel disinfettante. Ogni camera verrà igienizzata e la biancheria, da sempre sterilizzata, subirà un ulteriore processo di igienizzazione. Le key card saranno touch. Ovunque ci saranno ben in vista gel dispenser e cartelli con le regole da rispettare. Nelle sale, i tavoli sono stati distanziati e abbelliti con elementi floreali e vegetali. I camerieri indosseranno le mascherine. I menu saranno monouso ma sempre personalizzati».

Insomma tutto è pronto per evitare il rischio di perdere l’estate e nella speranza di recuperare parte del fatturato in autunno, quando compatibilmente con l’evoluzione del coronavirus, l’emergenza dovrebbe rientrare.

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