Rifiuti sulle strade: il Varesotto come Napol

Rifiuti sulle strade: il Varesotto come Napol

Bottiglie di plastica e vetro, celophan, cartacce, sacchi colmi di immondizia varia: è questo lo spettacolo che si staglia innanzi agli automobilisti che ogni mattina percorrono la strada statale SS 394 da Luino a Varese, attraverso la Valtravaglia e la Valcuvia. Uno spettacolo indecoroso che opacizza la bellezza delle colline e delle valli che dalla sponda del Lago Maggiore si inoltrano nell?entroterra varesino. E la mente torna alle immagini che fino a pochi giorni fa, in un boom mediatico, hanno inondato le televisioni ed i giornali nazionali ed internazionali. Eppure ci troviamo nel Nord Italia, area orgogliosa del suo essere civile e della sua appartenenza ad uno dei Paesi ai vertici del mondo. Cosa ci fanno, dunque, quei rifiuti ai lati di una strada tanto trafficata quanto simbolo dell?Italia lavoratrice e civilizzata? Su chi ricadono le responsabilità di ciò? Non si può negare che gran parte dei centri cittadini della zona del Verbano Orientale sia dignitosamente pulita. Il problema viene riscontrato nelle zone di confine territoriale dei Comuni, di cui la SS 394 abbonda, dove il Comune lascia l?incombenza della pulizia all?ANAS. I primi a venire interpellati sulla questione sono, dunque, le autorità pubbliche: ?La responsabilità dei Comuni sulla manutenzione stradale, comprensiva della pulizia, si conclude al limite del centro abitato? ? spiega Rocco Friciello, responsabile dell?Ufficio Tecnico del Comune di Germignaga. ?La pulizia del paese ? continua Friciello - avviene quotidianamente, mentre nelle zone al di fuori del centro abitato si interviene due o tre volte l?anno con la pulizia della canaletta ai lati della strada statale, oppure su segnalazione di abbandono di cumuli importanti di rifiuti da parte di qualche cittadino. Al di là del cartello marrone che indica la fine del territorio comunale, la competenza passa all?ANAS?. Differente è, invece, la posizione di Gianluca Gioia, portavoce dell?Ufficio Stampa ANAS di Roma: ?E' vero che lungo le statali c'è una cospicua quantità di materiali, ma è anche vero che i rifiuti abbandonati da ignoti non risultano essere di proprietà del Demanio dello Stato. Ad ANAS S.p.A. viene attribuito, inoltre, il solo compito di gestione e manutenzione delle Strade Statali? ? afferma Gioia. Non esistono, dunque, norme che impongano all'ANAS S.p.A. di occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in prossimità delle strade statali. ?Poiché, poi, - conclude il portavoce dell?ANAS - i «materiali» sono rifiuti urbani la cui raccolta e conferimento in discarica seguono particolari modalità, è compito dei Comuni, anche in ossequio a quanto previsto dall'art. 198 del Dlgs. n.. 152/06, provvedere direttamente alla rimozione?. Dubbi e confusione, quindi, sulle diverse responsabilità per la pulizia dai rifiuti al di fuori dei centri abitati, che, se da un lato non si rimuovono da soli, dall?altro non piovono dal cielo. Commenta Friciello: ?Il problema dell?immondizia si aggrava per due ragioni fondamentali: certamente la mancanza di risorse da parte dei Comuni, i quali tendono quindi a concentrarsi solo sul centro cittadino, gioca un ruolo fondamentale, ma la mancanza di senso civico da parte della popolazione deve essere considerato come il vero e principale problema da risolvere?. Le stesse argomentazioni vengono portate da Alfonso Zuech, vice-sindaco del Comune di Rancio Valcuvia, la cui competenza della SS 394 comincia alla recente rotonda dedicata al ciclismo nel Varesotto. ?Dopo due o tre giorni in cui è avvenuta la pulizia? - spiega il vice-sindaco - ?le strade sono già piene di rifiuti. Nel Trentino, mia regione di origine, simili situazioni non si riscontrano perché le persone tengono al proprio territorio e non si permettono comportamenti che qui sono invece all?ordine del giorno?. Il potenziamento del servizio pubblico è certamente un mezzo fondamentale per limitare i danni della maleducazione imperante, ma non è sufficiente. Il problema deve, infatti, essere risolto a monte, nell?educazione al senso civico delle persone. Afferma Friciello: ?L?educazione deve partire dalle scuole. Bisogna educare i ragazzi al rispetto dell?ambiente. Le ?Giornate del verde pulito? organizzate dalla Provincia, in cui gruppi di volontari dedicano un?intera giornata a setacciare il territorio alla ricerca ed alla raccolta dei rifiuti, aiutano certamente ad infondere un certo senso civico, ma non bastano?. Ebbene si, varcata la soglia del ventunesimo secolo, sembra ancora necessario organizzare iniziative di sensibilizzazione pubblica per educare su argomenti che dovrebbero ormai essere radicati nel nostro DNA. Al fine di arginare il problema, allora, una soluzione efficace potrebbe essere quella di toccare le persone nel loro principale interesse: il portafoglio. Via allora alle contravvenzioni. Nel 2007, il Comune di Germignaga ha dato almeno dieci multe per abbandono di rifiuti a cittadini rintracciati attraverso la loro stessa immondizia. Probabilmente, se contravvenzioni salate venissero comminate per qualunque cartaccia o mozzicone di sigaretta gettati sul suolo urbano, si otterrebbero tre benefici in un colpo solo: paesi più puliti, meno multe per contravvenzioni al codice stradale e Comuni più ricchi, senza la smania di attendere che cresca l?erba affinchè nasconda le nostre vergogne.

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