Saldi anticipati
Commercianti delusi:
«Scelta discutibile»

I ribassi partono sabato 25 luglio, con sette giorni d’anticipo per iniziativa della Regione per rilanciare il commercio. Cassina, Federmoda: decisione svilente per la categoria

Lo scorso maggio, la Conferenza delle Regioni aveva deciso di far iniziare il 1° agosto i saldi estivi, che normalmente vengono avviati all’inizio di luglio. Una scelta che era stata presa per lasciare ai commercianti uno spazio temporale significativo, dopo la chiusura forzata per il lockdown, per poter vendere i propri prodotti a prezzo pieno o comunque con piccole promozioni.

Ma nei giorni scorsi la stessa Conferenza ha dato alle singole Regioni la possibilità di scegliere un eventuale anticipo dei saldi e la giunta lombarda, su proposta dell’assessore allo Sviluppo Economico, Alessandro Mattinzoli, ha deciso di dare il via agli sconti da domani.

«Una decisione – commenta il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana - che va nella direzione di dare nuovo impulso alle attività commerciali che tanto hanno sofferto durante il lockdown. Allo stesso tempo – prosegue Fontana -, offriamo un’opportunità di risparmio per i cittadini che decidono di fare acquisti».

Secondo l’assessore Mattinzoli, «il percorso che ha portato alla decisione di anticipare i saldi nasce da sollecitazioni scaturite da un confronto serrato con le categorie. La strada del dialogo – sottolinea ancora l’assessore – è sempre stata e continuerà ad essere alla base del rapporto tra la nostra giunta e le associazioni di settore». Eppure numerose organizzazioni di categoria del commercio, non solo a Como, criticano la scelta, soprattutto da un punto di vista metodologico.

«Ritengo che questa decisione sia svilente per la nostra categoria e per i lavoratori del settore – commenta Marco Cassina, presidente di Federmoda di Confcommercio Como e titolare del negozio di abbigliamento Peter Ci di piazza Duomo -: in primo luogo, infatti, è una scelta presa in corso d’opera, effettuata dalle istituzioni stravolgendo, anche se di una settimana soltanto, i nostri calendari; inoltre, due giorni prima dell’inizio dei saldi non c’è neppure una delibera, ma solo un’agenzia di stampa. Purtroppo – prosegue Cassina – qualche amministratore pensa che si possano avviare i saldi semplicemente schiacciando un bottone: non è così, serve organizzazione e quindi è necessario maggiore rispetto nei tempi e nei modi della comunicazione». Peraltro, secondo il commerciante, questo cambiamento improvviso genera gravi problemi anche con i dipendenti, che avevano organizzato le proprie ferie proprio in funzione del periodo di saldi. «Dicono che lo hanno fatto per il bene dei negozianti? Non è vero – afferma ancora Cassina – perché questa novità genera dei problemi alle aziende; va detto inoltre che ci sono negozianti che stanno facendo i saldi da maggio ed altri che, con coerenza, hanno fatto scelte differenti».

Nonostante la critica relativa al metodo comunicativo ed alle tempistiche, i commercianti comaschi sono comunque pronti ad avviare la stagione degli sconti da domani. «Ma non credo che questo anticipo contribuirà a dare la svolta ad un anno ormai compromesso – dice il presidente di Federmoda Como -: l’abbigliamento sta soffrendo per la situazione di incertezza economica e perché, andando meno in ufficio, le persone spendono meno per vestirsi. Inoltre – conclude Cassina – il turismo a Como continua a restare su livelli molto bassi, con una presenza ridotta dei cittadini europei ed un’assenza totale di chi proviene da fuori Europa: tutto questo sta facendo soffrire il nostro settore, come ci aspettavamo, e non saranno i saldi a rimettere in moto gli acquisti».

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