Scambi con l’estero. Le piccole imprese
spingono la crescita

Formazione Fabio Papa è il docente di Economia che prepara le aziende a sviluppare la quota export. «Ci chiedono metodo, dati, confronto e ispirazione»

«Non ho mai visto ai nostri corsi una partecipazione così attiva, con tante domande e confronto reciproco fra imprenditori. Significa che quanto più c’è incertezza esterna tanto più nascono riflessioni che portano a scelte imprenditoriali».

Lo afferma Fabio Papa, professore di Economia, docente Nibi e direttore di I-Aer (Institute of Applied Economic Research) in merito alla master class in “Sviluppo internazionale” organizzata da Nibi (la business school di Promos Italia) in collaborazione con Unioncamere Lombardia, i cui corsi suddivisi in otto sessioni sono iniziati il 31 maggio sul tema di dove conviene investire in relazione agli scenari dell’economia globale.

Presenza

Ai corsi sono iscritti oltre 80 imprenditori, di cui quasi la metà costituita da donne. Fra loro la maggior parte è già internazionalizzata, spesso con quote di fatturato estero fra il 60 e l’80%, e tutte sono azienda a conduzione famigliare di carattere commerciale, dei servizi e dell’industria.

Altre stanno avviando ora la presenza estera. Su ciò che nel corso cercano aziende già esperte e performanti sull’estero Papa afferma che sono aziende che «sanno come fare ma cercano in primo luogo metodo: le imprese vanno avanti grazie alla caparbietà imprenditoriale, ma gli imprenditori cercano metodo per comprendere meglio la complessità delle loro attività. Secondo, cercano dati certificati per sapere se quel che pensano è corretto oppure no. E cercano confronto fra imprenditori e strumenti pratici da inserire concretamente in azienda. Infine, cercano anche un po’ di ispirazione: fare impresa è difficile anche a livello esistenziale, essere ispirati da colleghi, imparare cose nuove è apprezzato».

Negli otto moduli del corso vengono dati strumenti pratici per conoscere e leggere meglio il mercato oltre che per preparare l’azienda ad essere più robusta nell’andare sull’estero. Il taglio è pratico e, soprattutto, porta la concretezza e le testimonianze dirette di quelli che Papa definisce «casi inediti, se vogliamo contro intuitivi, ma di fatto un’esplosione incredibile di sorprese».

Fra un po’ di teoria, un approccio pratico, analisi dei problemi e tanta visione di business emergono le storie d’impresa.

Ci sarà la testimonianza di un’azienda che ha oltre 135 anni e che grazie allo sviluppo internazionale dal quasi fallimento è riuscita a emergere e a diventare azienda di successo in meno di 48 mesi grazie al mercato nord africano.

Maturo

Un’altra azienda che attraversava grandi difficoltà, grazie allo sviluppo internazionale digitale è riuscita a fatturare milioni in un business iper maturo, visto che vende spazzole per parrucchieri.

«Affronteremo anche – conclude Papa - casi di aziende che da piccoli negozi di provincia sono diventati imperi internazionali perché l’imprenditore ha deciso che lo sviluppo internazionale doveva diventare il focus in un processo di passaggio generazionale e nell’arco di vent’anni è riuscito a far cambiare pelle all’azienda. Non ultimo: e aziende hanno un grosso problema, soffrono di solitudine ma scoprono che hanno problemi comuni e che grazie ad approcci semplici riescono a entrare in un mondo nuovo. Ciò non solo dà tanto conforto ma porta gli imprenditori a confrontarsi a unirsi e creare valore».

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