Economia
Lunedì 26 Gennaio 2009
Scontro sugli aiuti all'auto:
La Lega: basta soldi alla Fiat
Si profila uno scontro sugli aiuti di Stato all'auto, e in particolare alla Fiat. La Lega, in vista del tavolo convocato da Berlusconi, e che dovrebbe determinare i meccanismi di sostegno al settore, scende in piazza e minaccia la rivolta se gli aiuti saranno solo per il Lingotto e non per il settore.
Sul tavolo che deciderà gli aiuti all'auto interviene il ministro della Semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, ribadendo la contrarietà del Carroccio ad aiuti mirati alla Fiat:«Ci sarebbe la rivolta del popolo se ancora una volta si dovessero dare degli aiuti alla Fiat». Il ministro sottolinea invece che le aziende «devono essere considerate nel loro complesso».
Gli esperti intanto hanno le idee chiare su come sostenere il settore. Per chi acquista un'auto nuova rottamando un Euro 0, 1 o 2, il direttore del Centro Studi Promotor (Csp), Gian Primo Quagliano, propone un bonus di 2000 euro, «graduato eventualmente in funzione delle emissioni inquinanti del veicolo acquistato». Per Quagliano, sono da evitare bonus aggiunti tipo l'esenzione dal bollo auto per uno o due anni, in quanto più l'incentivo è diretto, più è efficace. L'inclusione delle Euro 2 tra le beneficiarie degli incentivi è in particolare importante - sottolinea l'Unrae, l'associazione che raduna le case estere operanti in Italia - perchè riguarda 4-5 milioni di vetture e il rinnovo del parco circolante richiede «una rottamazione più efficace e allargata di quella precedente».
Ma gli incentivi, secondo il direttore del Centro Studi Promotor, devono essere mirati anche all'usato. Per chi acquista una vettura usata Euro 3 o 4, Quagliano propone un bonus di almeno 700 euro contro rottamazione di un Euro 0, 1 o 2. Per rivitalizzare la domanda, aggiunge il direttore Csp, è inoltre necessario sostenere il credito, o attraverso un finanziamento alle società finanziarie, oppure un fondo di garanzia tipo Cofidi, o anche eliminando l'imposta relativa all'ipoteca sull'auto venduta a rate.
«Il comparto dell'auto non ha bisogno solo di incentivi alla domanda, bensì anche all'industria - osserva Giuseppe Volpato, professore di economia e gestione delle imprese industriali all'Università di Cà Foscari. - Per restare nell'ambito delle regole Ue, è bene proporre aiuti laddove la filiera dell'auto italiana è forte, e dunque le city car e le motorizzazioni a gpl e metano dove siamo leader in tecnologia».
Per diffondere queste alimentazioni alternative, nota l'economista, occorre rafforzare la rete di rifornimento. Solo 700 stazioni di benzina riforniscono anche metano«.
»La vettura a doppia alimentazione benzina-metano o benzina-gpl - nota Volpato - si vende solo dove c'è la rete distributiva, come nelle Marche, dove nel 2008 le vetture a doppia alimentazione hanno totalizzato il 14,5% delle vendite.
Ma ci sono regioni, come la Campania, dove è presente una sola pompa di metano, mentre in Sardegna sono totalmente assenti. Per dare impulso alla rete di rifornimento basterebbe qualche mese.
Ma nel medio termine sarebbe anche opportuno incoraggiare lo svecchiamento del parco circolante del trasporto urbano, introducendo autobus a metano, mentre nel lungo termine andrebbero sostenuti i progetti di ricerca e sviluppo".
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