Economia
Venerdì 23 Gennaio 2009
Scuola e statali, firmato il contratto
Ma è sciopero il 13 febbraio
Via libera ai contratti di scuola e statali. Ieri il consiglio dei ministri ha firmato il prpovvedimento con gli aumenti retributivi. Ma resta conferamto lo sciopero del 13 febbraio per la pubblica amministrazione e per i metalmeccanici. Inatnto sulla riforma dei contratti resta lo scontro sindacale.
Il via libera definitivo ai rinnovi dei due comparti statali per il biennio economico 2008-2009, siglati stamattina all'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle Pubbliche amministrazioni, in entrambi i casi è arrivato senza la firma delle rispettive categorie della Cgil. In particolare, per i ministeri c'è stato anche il no di Rbd-Cub e Cse (sì da Cisl, Uil e Confsal). E, mentre si procederà al referendum tra i lavoratori i prossimi 9 e 10 febbraio, con l'indicazione da parte della Cgil ad esprimersi contro, gli statali hanno confermato lo sciopero del 13 febbraio, unitamente ai metalmeccanici della Fiom. «Ancora di più - ha affermato il segretario nazionale della Fp-Cgil, Alfredo Garzi - ci sono le ragioni per dire no ad accordi che diminuiscono le retribuzioni», e «ancora di più ci sono le ragioni per aderire allo sciopero del 13 febbraio». A suo parere, «rimangono tutti i punti negativi dell'intesa».
È «l'ultimo accordo di durata biennale per questo comparto.
Si chiude un'epoca», ha sottolineato il presidente dell'Aran, Massimo Massella. Dalla prossima tornata in poi varrà infatti la durata triennale (sia per la parte economica che normativa), come fissato dal nuovo modello contrattuale che da ieri sostituisce l'accordo del '93.
Dopo la stipula definitiva dei contratti per i ministeri e la scuola, giunta in seguito all'ok del governo e della Corte dei Conti, le buste paga saranno presto quindi più pesanti. Per gli oltre duecentomila lavoratori ministeriali si tratterà di un aumento medio di 78 euro mensili per il biennio, che sarà erogato a partire «da febbraio, con i relativi arretrati del mese di gennaio», oltre al recupero dei fondi per la produttività, come ha affermato il segretario generale della Fp-Cisl, Giovanni Faverin, parlando di «un importante risultato». Positivo anche il giudizio del segretario generale della Uil-Pa, Salvatore Bosco: «È stato scongiurato il pericolo di perdere due anni di contratto», in un momento così difficile. Per la Funzione pubblica della Cgil, invece, si tratta di «40 euro al mese che non daranno modo alle lavoratrici e ai lavoratori di affrontare la crisi economica in atto», e «non si recuperano neppure i soldi del salario accessorio tolti dal Governo».
Per oltre un milione tra docenti e personale Ata della scuola è invece di 70 euro l'aumento medio atteso in busta paga, corrispondenti all'inflazione programmata dal Governo pari al 3,2%, che dalla prossima tornata andrà in soffitta e sarà sostituita dal nuovo indice previsionale indicato con la riforma del modello contrattuale. Il contratto è stato bocciato senza appello dall'Flc-Cgil: «Impossibile - ha spiegato il segretario generale Mimmo Pantaleo - dare l'avallo a un contratto del tutto inadeguato al reale costo della vita».
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