Si ferma la cementeria a Merone
«Non si sa chi andrà in cassa»
Holcim, i lavoratori hanno incrociato le braccia. Giovedì incontro tra le parti
«Dopo otto mesi di trattativa è doveroso sapere cosa accadrà a tutti noi di qui a qualche giorno».
Assieme a Maurizio Conti e Marco Emilio Rigamonti, Giampiero Viganò fa parte delle rsu di Holcim. I sindacati, sul finire della scorsa settimana, hanno ricevuto dall’assemblea dei lavoratori il mandato di proclamare a partire da ieri lo «sciopero a oltranza», formula tutt’altro che frequente a dimostrazione del clima.
Ieri, di buon mattino, un gruppo di colleghi ha incrociato le braccia. Bandiere e striscioni, si è ritrovato all’ingresso dell’azienda per contestare l’assenza di indicazioni su ciò che accadrà ai 160 di loro che, stando all’accordo siglato a metà aprile, finiranno in cassa straordinaria.
Lo sciopero non sarà a oltranza, perché l’azienda e le parti si incontreranno giovedì. Ma poi si deciderà il da farsi.
Sottolinea Marco Corti: «Siamo preoccupati per questa mancanza di comunicazione. Siamo agli sgoccioli e non sappiamo chi resta operativo». E Marco Rocca: «Tra pochi giorni – racconta – saremo obbligati a consumare le ferie e, ancora oggi, non sappiamo cosa ci aspetterà a settembre».
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