Si svela Make Como
Valore ai luoghi
del nostro saper fare
La rigenerazione di undici luoghi chiave per valorizzare la tradizione manifatturiera. Il sostegno di Fondazione Cariplo, la regia di Lariofiere
Di bellezze nascoste il Lario abbonda, ma c’è un fascino indicibile in quel Saper Fare che è la cifra di laboratori, imprese e artigiani di vari abilità e genio che popolano questa parte di mondo, tra le montagne e la Brianza, e la rendono unica, famosa nel mondo e sconosciuta a se stessa.
Per raccontarla è stato comunicato il progetto “Make Como - Saper fare Far sapere” in un incontro al Museo della Barca Lariana a Pianello. Il progetto coinvolge tredici partner per interventi in undici siti della provincia di Como. Obiettivo: rigenerare aree storiche delle imprese manifatturiere del territorio, per valorizzarle come patrimonio culturale, sociale e turistico.
I sostenitori
In Make Como ha creduto Fondazione Cariplo che contribuisce con 2 milioni e 800mila euro, nell’ambito del bando a sostegno degli interventi emblematici per la provincia di Como. Il valore del progetto è di quasi 4 milioni. L’autofinanziamento dei partner è di 1.199.976 euro.
Capofila è Lariofiere, gli altri partner sono la Provincia di Como che partecipa alla governance con la Camera di Commercio di Como-Lecco, la Fondazione Volta, la Fondazione Museo della Barca Lariana e i comuni di Merone, Ponte Lambro, Gravedona, Erba, Lurago d’Erba, Lomazzo, Cabiate, Ronago. L’adesione in corso d’opera è aperta e di recente anche il comune di Cantù ha scelto di aderire.
Presentato da Silvio Oldani, direttore Lariofiere, l’incontro ha visto la partecipazione di Ferdinando Zanoletti, presidente della Fondazione Museo Barca Lariana e di Luigi Lusardi, presidente dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori.
A seguire gli interventi di Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio Como-Lecco che ha salutato con fiducia l’avvio di un progetto esteso e vicino all’analogo “Make Lecco - Saper fare Far sapere” che mette in dialogo i due territori. Hanno condiviso i saluti Fiorenzo Bongiasca, presidente Provincia di Como, Raffaele Erba per il Consiglio di Regione Lombardia ed Enrico Lironi, consigliere di Fondazione Cariplo che ha sottolineato: «a questo progetto è stato assegnato il contributo più significativo, tra i fondi emblematici del 2019 approvati nel 2020, perché Make Como porta in sé una serie di scopi alla base dello spirito della Fondazione che si occupa di destinare risorse anche al settore ambiente, arte, cultura, ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico». Una responsabilità che volentieri si sentono di sostenere i partner di progetto.
Il confronto
Nel dibattito condotto dal direttore Diego Minonzio, si sono confrontati Fabio Dadati, presidente Lariofiere, Giuseppe Rasella, membro di Giunta Cciaa Como-Lecco con delega al turismo e Andrea Camesasca, ideatore progetto Make Como che hanno dato valore alla capacità di fare rete per supportare un progetto ambizioso, che guarda oltre i confini geografici e aspira a delocalizzare e destagionalizzare il turismo del lago di Como per dargli un respiro più ampio e non rischiare che imploda in poche celebri location e in una stagione troppo breve. Certo, osservano unanimi, servono anche infrastrutture che possano dare le ali a idee che vogliono volare in alto.
Sono intervenuti Anna Salice, imprenditrice per lo storico marchio Salice Occhiali, e i “maestri d’ascia”, così li ha presentati Silvio Oldani, Giacinto Cranchi e Domenico Lilia detto Meco di Musso per dare con le loro esperienze profondità e concretezza agli obiettivi di Make Como.
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