Sisme:«Noi rientrati al lavoro
come L’Aquila dopo il terremoto»

Il giorno di ripresa delle attività con la tristezza nel cuore. E ancora incertezza 23 persone

Un ritorno al lavoro, decretato dal prefetto. E con la tristezza nel cuore alla Sisme.

All’uscita del primo turno di giornata, quello dalle 6 alle 14, l’aria che tirava ieri era pesante: «È tutto così surreale - commenta un operaio - entrare e non vedere più i colleghi con cui hai condiviso tanti anni di lavoro, come fai a non pensarci? Col tempo magari passerà, ma oggi è stata dura...».

C’è chi torna al lavoro, ma sua moglie no. Come Luigi Vezzoli, di Olgiate: «Arrivando in azienda stamattina ho avvertito un senso di vuoto – dice l’operaio - Tanti colleghi con cui ho condiviso anni di lavoro e mesi di battaglie non sono più qui»-

Per un operaio di origine africana «oggi, qui, è un po’ come L’Aquila dopo il terremoto. Adesso tocca rimboccarci le maniche e ripartire. Siamo tristi per chi ha perso il lavoro, ma la vita deve andare avanti».

Intanto dopo i 200 licenziamenti c’è ancora incertezza per 23 persone

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