Economia
Domenica 01 Febbraio 2009
Spinetta-Colaninno: no a Malpensa
"Troppo scomoda, meglio Linate"
I presidenti di Alitalia, Colaninno, e di AirFrance, Spinetta, hanno bocciato senza mezzi termini lo scalo varesino di Malpensa. In un'ottica di competizione anche con il treno, la linea Milano-Roma potrebbe risultare vincente se si rafforzasse lo scalo di Linate. "Ma ora si deve scegliere"
«Siamo una società quotata in borsa, non avremmo il diritto di farlo e neppure lo vorremmo», ha affermato Spinetta.
«Non è prevista alcuna norma, alcun accordo in questo senso», ha detto Colaninno, indicando questa come «la realtà dei fatti» e ricordando la clausola di lock-up (il blocco di pacchetti azionari) che «gli azionisti che hanno fondato Cai si sono dati autonomamente». Per quattro anni, ossia il periodo in cui i soci italiani potranno vendere le azioni solo tra loro (al quinto anno sarà possibile la cessione a terzi ma solo a certe condizioni, tra cui l'ok del Cda) «lavoreranno per rilanciare la società, per investire, perchè Alitalia torni ad essere la compagnia ambasciatore del nostro Paese», ha detto Colaninno.
Esclusi anche eventuali escamotage legati alla quotazione in Borsa, che cancellerebbe il congelamento azionario ma che comunque sarebbe possibile solo a partire dal terzo anno. «Non è certamente la strada per poter vendere ad Air France», ha affermato Colaninno, aggiungendo peraltro che questo «non è il nostro obiettivo primario» tanto che, ha detto, «non credo la chiederemo fra tre anni»; sarebbe «un miracolo». In ogni caso, ha sottolineato, «oggi partiamo con una società senza debiti» che «è partita straordinariamente bene, al di là delle aspettative».
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