Stipendi ai frontalieri
Il giudice federale:
si può pagare in euro

Niente rimborso per lo stipendio in euro. Il Tribunale federale svizzero ha deciso di respingere la richiesta di risarcimento avanzata da due lavoratori frontalieri, accogliendo l’istanza presentata dai rispettivi datori di lavoro

Niente rimborso per lo stipendio in euro. Il Tribunale federale svizzero ha deciso di respingere la richiesta di risarcimento avanzata da due lavoratori frontalieri, accogliendo l’istanza presentata dai rispettivi datori di lavoro. I lavoratori - uno della Marquardt Verwaltungs-GmbH e uno della vonRoll production SA - la decisione era contraria alla libera circolazione delle persone e i rispettivi tribunali cantonali avevano dato loro ragione. Le aziende hanno però fatto ricorso al giudice federale che ha dato loro ragione. Le vicende all’origine dei ricorsi si sono svolte nella Svizzera interna ma anche in Canton Ticino, soprattutto negli anni passati, numerosi datori di lavoro hanno erogato i salari in euro.

Nel caso di Marquardt l’azienda aveva avvisato il personale che i salari sarebbero stati pagati per il 70% in euro e per la parte restante in franchi. Un impiegato licenziato nel 2014 aveva poi ottenuto 20.475 franchi di arretrati davanti al Tribunale cantonale di Sciaffusa.

vonRoll invece ha predisposto un sistema di pagamento degli stipendi che prevedeva il pagamento in euro in funzione delle variazioni del franco rispetto alla valuta europea. Un frontaliere francese nel 2016 ha ottenuto 18.881 franchi di rimborso per le perdite dovute al salario in euro, decisione confermata nel 2017. Anche in questo caso venne ravvisata dal giudice cantonale una violazione dell’accordo sulla libera circolazione.

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