Superfranco, Como sotto choc
L’export sorride, i frontalieri no

Reazioni nel segno della cautela dopo la decisione della Banca centrale svizzera e il boom del franco. Vacilla la carta sconto benzina. Oggi quattro pagine sul giornale

I frontalieri, dopo una reazione felice a caldo, hanno sentito la doccia gelida, temendo per i loro posti in futuro. L’export sorride, anche se sa che si tratta di un effetto provvisorio. In generale però a Como c’è molta cautela nel commentare il superfranco, scaturito dalla decisione della Banca centrale svizzera di togliere il tetto del cambio.

«Una decisione nell’aria, ma che arriva ora, per questioni tattiche - commenta Enrico Lironi, che nel consiglio camerale lariano porta la voce del credito - Vedremo nei prossimi giorni». La Svizzera è il terzo - e crescente - partner per Como sul fronte dell’export. Così commenta l’imprenditore dell’arredo Alessandro Besana (Unindustria, internazionalizzazione): «Non piangiamo di certo. Anzi».

Foxtown mantiene la tranquillità, anche per i negozi hanno margini per ulteriori sconti. Chi non nasconde la preoccupazione è l’ad del casinò di Campione d’Italia Carlo Pagan: «Per noi è una catastrofe».

Ai frontalieri buste paga più pesanti? Per quanto si vedrà, ma c’è chi teme per le ripercussioni sulle loro aziende. E intanto vacilla anche la carta sconto della benzina.

OGGI SUL GIORNALE QUATTRO PAGINE SPECIALI

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