«Tagliare il cuneo fiscale?
Sì ma in modo stabile»

Si accende la speranza tra gli imprenditori comaschi dopo l’annuncio di Renzi

Un taglio al cuneo fiscale e in modo stabile. Gli imprenditori comaschi ci sperano.

Il premier ha affermato questa volontà durante un forum di Repubblica Tv ed è stato ripreso con forza dai media nazionali e commentato. Prorogare ancora la decontribuzione sulla scia del Jobs Act? Piuttosto - ha detto - rendere stabile la riduzione del cuneo fiscale, ovvero ridurre il costo del lavoro per tutti.

Ci spera il presidente camerale Ambrogio Taborelli: «Non è che negli altri Paesi non ci siano difficoltà. L’unica differenza è che nelle altre nazioni se il costo di un dipendente è di 30 euro all’ora, lì nelle tasche dei dipendenti finiscono 20 euro, a noi 10». Con prudenza aggiunge Taborelli: «Non barattiamo un piatto di lenticchie con la primogenitura. Noi ad esempio abbiamo in Lombardia un sistema sanitario di eccellenza. a almeno di quei 30 euro orari, facciamo in modo che 15 vadano al dipendente». Unico modo «per rimettere in modo l’economia e la domanda interna».

Che la riduzione del cuneo sia prioritaria, è ribadito dal presidente della Compagnia delle Opere Marco Mazzone: « Se corrisponde alla reale intenzione del Governo, è assolutamente positivo. Vuol dire gestire al meglio ciò che viene devoluto dal datore di lavoro. E promuovere la domanda interna. Basta che non sia una tantum».

Concorde Marco Galimberti, alla guida di Confartigianato: «È uno dei temi principali per il rilancio, lasciare in tasca qualcosa di più ai lavoratori. Che sia davvero la volta buona per dare slancio al mercato locale».

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