Economia / Como città
Venerdì 14 Luglio 2023
Tessile moda, i comaschi in allarme
«Frenata dopo un trimestre ottimo»
Milano Unica Diffusa preoccupazione tra le imprese reduci dalla partecipazione alla fiera. Binda: «Affluenza minore, ma di qualità». Clerici (Etique): «Bene i buyer dal Far East»
Una fiera sottotono, soprattutto nei corridoi dove si sono concentrate le aziende tessili comasche e le proposte di tessuti per la moda donna. Meglio è andata per il distretto biellese e l’uomo.
Questo il sentito degli imprenditori di ritorno dai tre giorni a Milano Rho per Milano Unica, salone italiano del tessile, dove hanno esposto 59 aziende del distretto comasco tra le 403 aziende italiane presenti insieme a 78 straniere.
I numeri
Sono state complessivamente 4.701, in crescita del 16% sull’edizione di luglio 2022, le aziende che hanno visitato il Salone nei tre giorni di apertura. 1.583 aziende estere (+26%) e 3.118 italiane (+11%). In particolare gli Usa con 165 aziende presenti si confermano al primo posto (+2%), seguiti da Gran Bretagna con 122 aziende (+28%), Francia con 117 (+52%), Giappone 100 (+94%), Svizzera 110 (+16%). Presenti anche Germania con 93 presenze, Spagna 87 (+34%), Corea del Sud 65 (+100%), Paesi Bassi 48 (+33%). Da segnalare, inoltre, la presenza di 97 aziende provenienti dalla Cina e 24 da Hong Kong.
Nonostante questi risultati, segnala un rallentamento generale Sandro Tessuto, presidente di Clerici Tessuto: «non mi è sembrato che ci fosse una grande affluenza – ha detto a chiusura della manifestazione – i grandi brand, a parte alcuni, non vengono più alle fiere. Si sono visti molti americani, parecchi cinesi, ma la sensazione resta che ci siano state poche persone nei corridoi».
Questo accade subito dopo una deludente edizione di Première Vision a Parigi. Potrebbe esserci come conseguenza una contrazione degli ordini nel prossimo semestre «ma già ora c’è una crisi importante nel Comasco. Tante stamperie e tintorie con meno ordini restano ferme il lunedì e venerdì – continua Tessuto – ed è un fenomeno difficile da decifrare dopo un primo trimestre clamorosamente buono».
Concorda Michele Binda per GBinda 1945: «lo scorso anno è stato ottimo e anche il primo trimestre dell’anno ha registrato una crescita importante. Poi a maggio e giugno il comparto tessile in generale ha rallentato inspiegabilmente». È calato l’interesse soprattutto nella stampa, ma neanche le tintorie e tessiture sono cariche di ordini.
«Si sono incontrati comunque diversi clienti stranieri e buyer molto interessati, non c’erano “perditempo” - osserva ancora Binda – ma l’affluenza è stata minore rispetto all’edizione di febbraio per l’area delle aziende comasche».
Proprio sulla qualità dei buyer a Milano Unica ritorna Franco Clerici, ad di Etique, converter della fascia lusso: «vero che il trend delle fiere è in calo e che i numeri dei visitatori si sono ridotti, ma questo non significa che non ci siano stati incontri di qualità. Con qualche sorpresa abbiamo visto molti clienti dal Giappone, oltre ad americani e coreani, pochi invece i francesi. Ci saremmo aspettati una maggiore vivacità, ma una volta chiuso l’evento guardiamo ai clienti importanti perché è con loro che si lavora e che più interessano chi è posizionato nell’alto di gamma».
Il fenomeno
I buyer quindi sarebbero stati “pochi ma buoni”, resta da capire però il fenomeno del rarefarsi del pubblico in fiera che può essere dovuto a diversi fattori, non ultimo il posizionamento in luglio della manifestazione, quanto i marchi preparano le sfilate di settembre. Un’opzione sarebbe tornare all’inizio di autunno. Un’altra potrebbe essere quella di abbandonare, come distretto coeso, la fiera di Parigi per privilegiare quella milanese. Ma da più voci pare di capire che sia il sistema stesso delle fiere che si sta trasformando. A conclusione il presidente di Milano Unica, Alessandro Barberis Canonico, ha commentato: «la complessiva crescita di buyer, in particolare provenienti da Giappone, Cina e Corea, e l’importante conferma della partecipazione americana, unitamente ai risultati positivi del primo trimestre 2023, registrati dalla tessitura Made in Italy nel segmento premium e lusso, inducono a pensare che la forte crescita è tornata a focalizzarsi su un tema fondamentale per il prodotto di Milano Unica: l’eleganza e la qualità, caratteristiche della nostra manifestazione».
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