Turismo, Como ha fiducia
E per l’estate
segnali di ripresa

Dopo il calo choc (-61%) dello scorso anno c’è speranza sulle prenotazioni anche dall’estero. «Turisti soprattutto europei, correre sui vaccini»

Il comparto del turismo continua a essere il più colpito dagli effetti dell’emergenza sanitaria. Secondo i dati diffusi da Isnart-Unioncamere, il 2020 si è chiuso con la perdita di 53 miliardi di ricavi rispetto al 2019.

Da un’indagine condotta da Polis Lombardia, il turismo in regione ha goduto di buona salute fino ai primi mesi del 2020 quando si è manifestata in tutta la gravità la pandemia da Covid, con una domanda in forte ascesa.

I dati però relativi al periodo gennaio-ottobre 2020 segnano perdite elevate: rispetto allo stesso periodo del 2019 si è registrato un calo del 61,8% per quanto riguarda il numero di arrivi e del 56,0% per le presenze. Analizzando i principali paesi di provenienza dei turisti, la contrazione ha riguardato in particolare la Cina, gli Stati Uniti e per i paesi europei Spagna, Russia e Regno Unito. Ora, dopo un anno in salita, sembrano arrivare i primi segnali positivi che fanno pensare a una ripresa con l’estate.

La campagna vaccinale

La vaccinazione massiva fa guardare gli addetti del settore con ottimismo al futuro, grazie anche alle prenotazioni in arrivo da parte di chi desidera passare l’estate sulle sponde del Lario. Richieste che sopraggiungono sia da turisti stranieri – la maggior parte provenienti dal Nord Europa - , ma anche italiani. Sono gi stessi lombardi ad aver riscoperto il lago. Il turismo di prossimità è infatti la nuova strategia di spostamenti privilegiata da coloro che vivono in regione, ma magari risiedono in città, e cercano una fuga nella natura alla scoperta dei paesi lungo il lago.

«Dopo un periodo difficile si cominciano a vedere alcuni segnali di ripresa – commenta Giuseppe Rasella titolare dell’Hotel Regina di Gravedona e componente della giunta della Camera di Commercio Como-Lecco Giuseppe Rasella – Ovviamente il confronto con le prenotazioni che avevamo nel 2019 in questo stesso periodo dell’anno non può reggere, però qualche segnale positivo sta arrivando e lo testimoniano le richieste per l’estate. Sicuramente proseguire nella campagna vaccinale sarà l’arma che giocherà a favore di una ripresa del settore: solo così i numeri dei contagi potranno davvero abbassarsi e anche le limitazioni relative agli spostamenti, che sono ancora un enorme freno, potranno decadere o almeno allentarsi. Che tipo di clientela avremo? Sarà per lo più individuale. Coppie, famiglie, che giungeranno sul lago privilegiando spostamenti individuali, con le loro automobili. Quindi immagino soprattutto europei».

Anche Ross Whieldon dell’Hotel Britannia Excelsior a Cadenabbia, non ha perso l’entusiasmo, nella speranza che presto il settore del turismo si potrà risollevare. «Abbiamo deciso di riaprire tra maggio e giugno - dichiara – Tra chiusure e aperture a singhiozzo e la mancanza di programmazione sarebbe stato un dispendio di risorse. Per quando saremo operativi abbiamo già diverse prenotazioni, alcune anche confermate da clienti che lo scorso anno avevano dovuto disdire. Solo accelerando i vaccini potremo iniziare a ricostruire un’economia provata dalle lunghe chiusure».

Ottimismo

Non ha invece mai chiuso Paolo Peroni dell’Hotel Argegno e della Locanda Sant’Anna, anche se per il momento le prenotazioni stentano ancora ad arrivare. «Lo scorso fine settimana attendevamo dei turisti francesi che, a fronte delle ultime disposizioni, hanno poi disdetto - commenta Peroni - Voglio però essere ottimista: lo scorso anno, appena ci è stato concesso, abbiamo riaperto e l’estate ha portato buoni risultati. Credo che lo stesso accadrà quest’anno con un’arma in più rappresentata dai vaccini e la voglia di ripartire da parte di tutti».

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